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“La realtà ci scoppia davanti e non possiamo ignorarla. Un libro non se lo porta via il vento, un libro resta.” – Roger Olmos
Di ritorno a casa, una mamma si ferma in libreria e decide di fare una sorpresa alla figlia. Si tratta di un volume illustrato con un simpatico maialino in copertina. Entusiasta, la bambina corre subito in camera sua per immergersi nella lettura. All’improvviso, come per effetto di un incantesimo, sotto i suoi piedi si spalanca un cielo azzurro pieno di nubi candide e soffici e lei precipita perdendo una pantofola. Per fortuna, cadrà sul morbido: un uccellino scende infatti in picchiata per salvarla. Grazie al nuovo amico, la bambina inizia a esplorare un mondo incontaminato, dove incontrerà conigli, porcellini, gufi, giraffe, orsi, mucche, scimmie... Tutti la accolgono con gioia, pronti a giocare e a vivere insieme entusiasmanti avventure in mezzo alla natura. Il tempo scorre meravigliosamente finché arriva l’ora di cena... Amigos è un libro che parla d’amore. Come accade alla piccola protagonista, anche il lettore viene trasportato in un mondo di sogno, in cui animali ed esseri umani possono coesistere in amicizia e armonia. Un sogno che i bambini vivono con naturalezza, entrando immediatamente in relazione con gli animali e provando d’istinto una sincera empatia nei loro confronti. Come già in SENZAPAROLE, anche in questo libro Roger Olmos porta avanti con delicatezza ma con una logica chiara e inoppugnabile la sua battaglia da anni intrapresa a favore del veganesimo, che considera l’unico modo eticamente accettabile di vivere sul nostro pianeta e di amare gli animali che lo abitano. Tutti gli animali! Amigos è un libro per i bambini, affinché lo leggano ai loro genitori.
“Olmos ovviamente non indugia in particolari macabri, ma pur evitando di mostrare la violenza la sottende con un’efficacia che la rende, se vogliamo, ancora più difficile da sopportare. Perché la brutalità si consuma nel quotidiano di una cucina, tra il taglio di una cipolla e la pelatura di una patata, e perché il carnefice è proprio una mamma, che in virtù del suo ruolo dovrebbe incarnare la purezza e la compassione da cui prendere esempio, e invece è vittima di una doppia morale, insegna ad amare gli animali e poi li serve come pasto. Un cortocircuito disturbante raccontato per mezzo di soluzioni visive semplici ma efficaci.” – Lo spazio bianco
L’illustratore: Roger Olmos è nato a Barcellona nel 1975, e si è avvicinato al mondo dell’illustrazione fin da bambino. Al termine degli studi, dopo un apprendistato all’Institut Dexeus come illustratore scientifico, si iscrive alla scuola di arti e mestieri Llotja Avinyò, per poi dedicarsi all’illustrazione di libri per ragazzi. Nel 1999 viene selezionato alla Bologna Children’s Book Fair, e lì conosce il suo primo editore. Da allora ha pubblicato oltre novanta titoli con svariate case editrici spagnole e internazionali. Grande amante degli animali, ha adottato uno stile di vita vegano e da anni con la sua arte si impegna a promuovere il rispetto dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi.
Premi e riconoscimenti:
Con #logosedizioni ha pubblicato: La capra matta (2007), La cosa che fa più male al mondo (2007), Seguimi! (una storia d’amore che non ha niente di strano) (2008), Una storia piena di lupi (2012), Storia del bambino buono / Storia del bambino cattivo (2012, disponibile anche in inglese e spagnolo), Senzaparole (2014, libro e portfolio), Calando (2015), La leggenda di Zum (2015), Rompicapo (2015), Cosimo (2016), Amigos (2017), Stop (2017), La Zanzara (2017), Lo struffallocero blu (2018), Lucia (2018), La foca bianca (2019), Grindadráp (2019), La foca bianca – Edizione speciale (2019), L’Isola del Tesoro (2020), Aquarium (2020), Happy Meat (2020), L’Isola del Tesoro – Edizione speciale (2020), Taiji (2021), Amici per la pelle (2021), Shark! (2022), Il richiamo della foresta (2021), Il canzoniere della Ciopi (2022), La forza dei forti (2023), Alfabeto manuale (2023), Piccolo vocabolario Bebè e genitori (2023 , Senzaparole - Nuova edizione (2023), Kosmos (2023), La peste scarlatta (2024) e Plop (2024).
Una mamma compra un libro per sua figlia e la bambina, entusiasta, si immerge subito nelle pagine colorate e popolate di simpatici animali. Ma arriva presto l’ora di cena e la bambina scopre che una delle pietanze servite in tavola somiglia moltissimo a uno dei protagonisti del libro, un maialino tenero e amichevole con cui aveva immaginato di vivere una fantastica avventura. Come Alice nel Paese delle Meraviglie, una bambina cade in una nuova dimensione. Ma ad accoglierla non è un mondo sotterraneo: al contrario, sprofondando nelle pagine del libro che tiene tra le mani, precipita nel cielo azzurro, tra candide nuvole. Perde una pantofola e rischia di schiantarsi ma fortunatamente un enorme canarino vola veloce sotto di lei e le salva la vita. È da qui che inizia un bellissimo viaggio: sul dorso del nuovo amico la bambina arriva su un prato dove un gruppo di coniglietti le fa indossare una tuta da coniglietto rosa e la accompagna a esplorare colline verdeggianti e oscure grotte, nonché a fare la conoscenza di un maialino e di un’allegra combriccola. Ci sono proprio tutti: giraffe, mucche, scimmie, elefanti, cavalli e uccellini... pronti a trasformarsi in affettuosi compagni di giochi. C’è perfino una variopinta testuggine che accoglie sul guscio la bambina e l’ormai inseparabile maialino per una bella traversata. In questo senso Amigos potrebbe essere uno dei tanti volumi illustrati sugli animali, come quelli che spesso vengono regalati ai bambini e come lo stesso libro che la protagonista ha ricevuto in dono dalla mamma. Ma questa è solo una parte della storia perché, mentre la bambina compie il suo viaggio con la fantasia, la realtà va avanti come sempre. Un doppio binario che si rispecchia a livello cromatico nell’avvicendarsi di tavole a colori piene di gioia di vivere e illustrazioni in bianco e nero, che a poco a poco assumono un’atmosfera vagamente inquietante. Alle distese di spazi aperti e liberi, di cielo, prati e mare, fanno da contraltare i paesaggi urbani con le loro architetture che stabiliscono confini. Alle morbide linee curve del mondo a colori si contrappongono le rette e gli spigoli della città e della casa, con le sue porte, le scale, le stanze, i cassetti. La bambina e gli animali giocano felici in armonia con la natura, ma il lettore di Amigos non può lasciarsi rapire del tutto perché il libro lo riporta immancabilmente a ciò che accade nel mondo reale. Ed ecco che le corse sul prato vengono interrotte dalla comparsa di un cassetto contenente utensili da cucina che, complici la scala di grigi e il contrasto con le immagini a colori, assumono nel contesto un aspetto minaccioso. La tensione sale man mano che si chiarisce la loro funzione, mentre la lama si abbassa per affettare una cipolla. Si tratta di gesti consueti della nostra quotidianità, ma l’efficace presentazione di Roger Olmos ci trasmette un senso di angoscia, di catastrofe imminente. Le mani ora lasciano il coltello e prendono una teglia dalla credenza per poi tornare a interrompere i giochi con le liane per estrarre un cartoccio dal frigorifero. Finché anche la bambina, così come noi che leggiamo, viene strappata dal suo sogno a occhi aperti. È ora di cena e la piccola attende davanti al piatto vuoto finché viene scoperchiato il vassoio di portata e lì vede l’amico che fino a pochi minuti prima giocava insieme a lei. Lo riconosce subito, per quanto abbia perso il bel colore rosa e giaccia accucciato e stravolto con gli occhi chiusi e il sorriso mutato in una smorfia di dolore. Nel volto atterrito della bambina e nel ritorno dei colori e della tuta da coniglio i due mondi alla fine si fondono. E il maialino della fiaba ricompare sul vassoio, stavolta vivo, con uno sguardo dolce e implorante mentre il coltello inizia a ferirlo. Quello che chiude la storia è tuttavia un epilogo felice, con i due amici che si abbracciano guardando l’orizzonte. Un orizzonte a cui sarà possibile avvicinarsi a poco a poco fino a raggiungerlo, una promessa di armonia tra gli esseri viventi. La presa di coscienza, da parte dell’essere umano, della propria facoltà di scegliere e del fatto che l’unica scelta logica, etica, da compiere per il bene del pianeta, è quella di cambiare per ridurre le sofferenze che provochiamo quotidianamente a tanti esseri viventi e senzienti come noi. Roger Olmos non ha bisogno di parole per trasmettere, chiaro e forte, questo messaggio che da tempo ha particolarmente a cuore. Rinunciando agli atteggiamenti violenti e colpevolizzanti che in genere portano le persone a reagire con altrettanta aggressività e a mettersi sulla difensiva, l’artista utilizza sapientemente i propri codici visivi per far emergere le contraddizioni insite nella nostra vita. Fin dalla copertina affiora una parola chiave, non pronunciata ma che attraversa tutte le immagini del mondo colorato: empatia. La bambina compare infatti vestita da coniglio mentre gioca con altri conigli rosa, un abito che porterà con sé fuori dal mondo di fiaba per indossarlo nel momento della sua presa di coscienza. Un abito con cui l’autore stesso sceglie di farsi fotografare alla fine del volume tenendo in braccio il suo cane. Un invito a mettersi letteralmente nei panni degli animali, a capire che soffrono, gioiscono e amano come noi, a immaginare di subire a nostra volta la privazione di libertà e le sofferenze fisiche e psicologiche che infliggiamo loro con assoluta noncuranza. E, da ultimo, a renderci conto che possiamo porre fine a tutto questo. Non c’è differenza tra gli animali domestici, come il cane che l’autore abbraccia nella foto, e quelli che consideriamo sostanzialmente come beni di consumo. Di fronte a un cane o un gatto, così come a una mucca o una gallina, i bambini provano un istintivo moto di affetto, hanno voglia di accarezzarli, di giocarci. Li considerano, appunto, amici. Ma anche gli adulti tendono a non riconoscere nella bistecca o nella salsiccia che hanno nel piatto i pezzi di quegli animali a cui non penserebbero mai di fare del male con le proprie mani. Non a caso, nelle tavole in bianco e nero, il volto dolce della madre che compra il libro a sua figlia e la abbraccia tornando a casa scompare lasciando visibili solo le mani che affettano, cucinano e servono in tavola. È come se le immagini ci suggerissero uno scollamento tra la persona e i gesti che compie meccanicamente senza pensare a cosa significano. È solo grazie a questa dissociazione che la mamma, così come fanno molti genitori, può donare alla figlia un libro che la incoraggia ad amare gli animali e subito dopo nutrirla con il frutto delle loro sofferenze. Una contraddizione che alla protagonista di Amigos alla fine appare chiara e che tutti noi, come lei, siamo chiamati a superare. Un libro come questo può segnare l’inizio di un percorso o guidarci lungo una strada già intrapresa, perché, come suggerisce Olmos nell’epigrafe introduttiva, le parole che scambiamo sull’argomento possono essere respinte o dimenticate. Un libro, no. Un libro resta.
Francesca Del Moro
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