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Tutti conoscono la storia della Bella e la Bestia, probabilmente nella sua interpretazione disneyana, in cui l’amore della protagonista riesce a fare breccia nel cuore egoista e presuntuoso di un mostro, riuscendo così a cambiare il suo spirito e a liberarlo dall’incantesimo che lo teneva prigioniero. Non è quello che troverete in questo libro, che recupera la versione originale del racconto facendo dialogare il testo con immagini che sembrano dipinte su un’antica pergamena un po’ screpolata dal tempo, su cui si stagliano le figure dei personaggi e i dettagli degli ambienti. Scritta nel 1757 e ispirata a una precedente versione del 1740, la fiaba non si concentra sul potere di cambiamento dell’amore, ma insiste piuttosto sulla bontà d’animo e la generosità che accomuna entrambi i personaggi principali. Qui la Bestia non ha bisogno di redenzione, ma ha semplicemente subito un torto da una fata malvagia. Fin dall’inizio dà prova delle qualità che a poco a poco conquisteranno il cuore della Bella, spingendola a dichiarare, già al loro primo incontro: “Preferisco voi, con il vostro muso, a chi, dietro un viso d’uomo, nasconde un cuore falso, corrotto e ingrato”. Così Pacheco dipinge la Bestia come un mostro, sì, ma un mostro triste e gentile, cui sta talmente a cuore la felicità dell’amata da essere disposto a lasciarla libera. Alla sua figura massiccia si contrappongono personaggi esili e raffinati, con le loro vesti blu e dorate, arricchite da ricami e motivi vegetali, che spiccano su uno sfondo dai toni seppia, mentre gli ambienti sono delineati attraverso pochi dettagli essenziali ma significativi e il chiaroscuro assume una valenza simbolica. Particolare importanza ricoprono anche i cespugli di rose, elemento dapprima lontano e secondario che introduce un dettaglio rosso portandolo via via in primo piano, fino a dominare nella tavola finale, a simboleggiare l’amore e la passione che unirà per sempre i due protagonisti.
L’illustratore: Gabriel Pacheco è nato nel 1973 a Città del Messico, dove si è laureato in scenografia presso l’Istituto Nazionale di Belle Arti e ha conseguito il diploma in Storia dell’Arte presso il Centro Nazionale per le Arti. Autore di magnifiche e sognanti immagini per libri per ragazzi, volumi di poesia e letteratura fantastica, lavora nel mondo dell’illustrazione dal 1998. Ha conseguito diversi premi e riconoscimenti internazionali: in Spagna, Italia, Francia, Giappone, Emirati Arabi Uniti, Corea, Germania e Messico. Nel 2009 ha ottenuto una menzione speciale per la categoria New Horizons alla Bologna Children’s Book Fair, è risultato vincitore della X edizione del Concorso Internazionale di Illustrazione della Città di Chioggia e ha ottenuto il primo premio al XIV Catálogo de Ilustradores de Publicaciones Infantiles y Juveniles di Città del Messico. Nel 2010 ha vinto il CJ Picture Book Award per la categoria Illustrazione in Corea e, nel 2012, lo Sharjah Children’s Books Award. È stato selezionato dalla Bologna Children’s Book Fair (2007 e 2008), dalla rassegna internazionale di illustrazione “I colori del sacro” a Padova (IV e IX edizione), dalla Biennale di Illustrazione Ilustrarte in Portogallo (2008) e dal Banco del Libro de Venezuela, oltre che, nel 2008, per il catalogo White Ravens della Internationale Jugendbibliothek di Monaco di Baviera, per il Premio Quórum in Messico e per il concorso 50 books – 50 covers dell’American Institute of Graphic Arts. È stato inoltre nominato per l’Astrid Lindgren Memorial Award (2011) e per il premio Hans Christian Andersen (2016). Con #logosedizioni ha pubblicato: Il grande viaggio (2012), L’Aggiustacuori (2017), La strega e lo spaventapasseri (2017), Messer Gatto (2017), Barbablù (2018), La bella e la bestia (2020), Il lago dei cigni (2021), Cappuccetto Rosso – Primo sogno (2021), Il sogno di Theo (2023), La sirenetta (2024) e Pinocchio (2024).
Jeanne-Marie Leprince de Beaumont nacque a Rouen nel 1711. Rimasta orfana di madre all’età di undici anni, fu affidata alle cure di due ricche tutrici, che le assicurarono un’educazione. Terminati gli studi, trovò impiego presso la corte del duca di Lorena, diventando dama di compagnia e insegnante di canto della figlia. Qui conobbe il ballerino Antoine Malter, con cui si sposò per poi chiedere e ottenere l’annullamento del matrimonio, dopo un breve periodo, a causa delle sue infedeltà. Di nuovo nubile, decise di trasferirsi in Inghilterra, dove lavorò come istitutrice presso le famiglie dell’alta società londinese e cominciò a scrivere. Pubblicò un primo volume dal titolo Le Triomphe de la vérité, per poi dedicarsi ai temi della letteratura per ragazzi e dell’educazione con Le Magasin des enfants, seguito da Le Magasin des adolescentes. Nel primo di questi due trattati compare una versione ridotta del racconto “La Belle et la Bête”, precedentemente pubblicato in Francia da Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, ed è proprio in questa forma che la storia è stata letta e tramandata fino ai giorni nostri, ispirando numerosi adattamenti. Leprince de Beaumont è considerata la prima scrittrice ad aver adattato lo stile della sua scrittura ai giovani lettori. Morì in Francia nel 1776.
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