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Un suicida che per quanto insista proprio non riesce a morire e poi è vittima di un disastro atomico, un astronauta che nello spazio si ritrova circondato da ammalianti creature marine, la morte che pesca cappelli all’amo, incidenti stradali, soldi, sesso, zombi, clown suicidi, conigli diabolici e poi ancora torture, scene di guerra e “dieci modi per uccidere tuo marito”. È una galleria di personaggi disturbati e a tratti raccapriccianti quella che popola i racconti brevi pubblicati da Thomas Ott tra il 1985 e il 2004 in Tales of Error (1989), Greetings from Hellville (1995) e Dead End (1996), con qualche inedito. In ciascuna delle storie che si succedono, e che non riusciamo a smettere di divorare, sappiamo con certezza che qualcosa di terribile sta per accadere, e che non c’è alcuna possibilità di redenzione. Pagina dopo pagina, tuttavia, ci accorgiamo che l’orrore a cui assistiamo non è originato da cause sovrannaturali ma semplicemente dalla natura umana, con la sua avidità, la sua vanità, la sua stupidità. Si tratta di una raccolta di fumetti brevi o brevissimi che attingono a vari generi, dall’horror alla fantascienza, dal noir al thriller, non senza una punta di macabra ironia.
In R.I.P. troviamo in nuce tutta la potenza espressionistica del tratto di Thomas Ott, che nella tecnica dello scratchboard incide strati di inchiostro con precisione chirurgica, dando vita a tavole dal tratto bianchissimo su sfondo nerissimo, sempre rigorosamente prive di dialoghi. Il titolo? Un omaggio a Lux Interior. Ce lo rivela un interessante excursus del musicista, gastronomo e appassionato di fumetti Martin Eric Ain che, a chiusa del volume, tratteggia la scena zurighese della fine degli anni Ottanta, presentandoci un giovane Thomas Ott alle prese con concerti, fanzine e ciuffi a banana colorati con i Crazy Color.
Thomas Ott nasce a Zurigo nel 1966. Dopo la scuola dell’obbligo, a 16 anni si iscrive a una scuola di arti applicate, e già durante gli anni della formazione comincia a eseguire i primi disegni su commissione, mentre parallelamente crea fumetti propri. Ottenuto il diploma di grafico, inizia a guadagnarsi da vivere come illustratore freelance per riviste svizzere, tedesche e francesi, e nel giro di breve tempo viene pubblicato il suo primo fumetto, Tales Of Error.
Nel 1990 si trasferisce a Parigi, dove ha modo di fare tutte quelle esperienze che gli sarebbero state precluse nella tranquilla Zurigo. Tuttavia, con il tempo sente il bisogno di riprendere a studiare, questa volta presso una scuola di cinema, così nel 1998 fa ritorno a Zurigo, dove si iscrive alla Scuola superiore d’arte e design e dove risiede tuttora. Successivamente lavora in prevalenza come illustratore e fumettista, oltre a insegnare illustrazione e disegno di storyboard alla Scuola superiore d’arte (ZHdK) di Zurigo. I suoi libri sono stati pubblicati in oltre una decina di Paesi.
Con #logosedizioni ha pubblicato R.I.P. best of 1985, Cinema Panopticum e The Number.
Bibliografia 2008 THE NUMBER, Edition Moderne, Zurigo (#logosedizioni, 2016) 2005 Cinema Panopticum, Edition Moderne, Zurigo (#logosedizioni, 2015) 2002 t.o.t.t., Edition Moderne, Zurigo 1998 La Grande Famiglia, Edition à la pulpe, l’Association, Parigi 1997 Exit, Edition Délcourt, Parigi 1996 La Douane, Edition à la pulpe, l’Association, Parigi La Bête à 5 Doigts, Edition à la pulpe, l’Association, Parigi Dead End, Edition Moderne, Zurigo 1994 Greetings From Hellville, Edition Moderne, Zurigo Argent Roi, Edition Autrement, Parigi Phantom der Superheld, Edition Moderne, Zurigo 1989 Tales Of Error, Edition Moderne, Zurigo
Filmografia parziale 2001 Sjeki Vatcsh! cortometraggio, 35mm/15min, produzione HGK Zürich 2000 Fleisch, cortometraggio, 35mm/5.50min, produzione HGK Zürich 1999 Nocturne, documentario, 16mm/8min, produzione HGK Zürich 1998 Sandmännchen, cortometraggio, Beta/8min, produzione HGK Zürich 1993 Robert Creep – une vie de chien, cartone animato, 35mm/25min, produzione La Fabrique, Montpellier 1984 La grande illusion, cartone animato, 16mm/3min, produzione Studio GDS
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