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Guardatemi! Guardatemi bene! Non vedete niente? Ora vedrete!”. Con queste parole un giovane in abiti orientali attira l’attenzione della giuria e del pubblico sulla scena di un concorso di storie vere – o quasi – in un teatro di fine Ottocento. Con lui sul palco, un’incantevole fanciulla in kimono: è Tomo, sua compagna per la vita. Davanti a una sala rapita, il giovane Tomé racconta una storia d’amore e d’avventura, che si snoda in una serie di avvincenti episodi: il naufragio in Asia, la morte del padre marinaio, l’accoglienza ricevuta da un vecchio samurai cieco che diventerà suo maestro, l’amore per Tomo, la figlia del vecchio, l’isola invisibile dei terribili Demoni Guerrieri contro i quali sarà costretto a combattere, il drago che gli mozzerà una mano… Amore, esotismo, combattimenti e uno sguardo su un’affascinante disciplina orientale improntata a forza e saggezza sono alla base di un’avventura movimentata e ricca di suspense in cui il vivace talento narrativo di Fred Bernard si esprime al meglio. Seguendo il disinvolto spostarsi del racconto tra il presente in teatro e la dimensione del ricordo, le splendide immagini di François Roca alternano interni ed esterni parimenti suggestivi. Dalla plastica sensualità dei corpi dei giovani personaggi (da notare la finezza dei tatuaggi sulla pelle della bella Tomo) alla raffinatezza delle vesti orientali, dall’ampio respiro dei paesaggi giapponesi all’oscurità fiammeggiante della grotta funestata dalla violenza, Roca attinge a una palette cromatica vivida ed estesa e dimostra ancora una volta la sua esemplare maestria nell’utilizzo di luci e ombre.
Fred Bernard è nato in Borgogna. Grande amante della natura, sarebbe forse diventato veterinario o esploratore se non avesse vinto il concorso per entrare all’Accademia delle Belle Arti di Beaune. Successivamente ha seguito i corsi della scuola Émile Cohl a Lione dove, nel 1991, ha conosciuto François Roca, che sarebbe diventato suo amico e collaboratore. Nel 1994 ha vissuto per un anno in Inghilterra, dove si è destreggiato tra vari lavoretti e ha eseguito centinaia di schizzi. Nel 1996 ha pubblicato i suoi primi albi illustrati per ragazzi: ha realizzato i testi e le illustrazioni di Mon ami crocodile per Albin Michel Jeunesse, le illuustrazioni di Warf, le pirate con P.H. Turin per Seuil Jeunesse, e ha scritto La Reine des fourmis a disparu per Albin Michel Jeunesse, albo tradotto in immagini da François Roca e vincitore di numerosi premi (Goncourt jeunesse 1997, premio Sorcière 1996, premio Jérôme Main). Da allora, ha realizzato uno o due albi all’anno con François e L’Arche de Nino con l’amico Nino Ferrer. Dagli scrittori appassionati di viaggi, J. Conrad, H. Melville, J. London, E. Hemingway, R. Gary, ha attinto il gusto per la lettura e la scrittura. Ispirandosi ai propri ricordi, incontri, viaggi, Fred Bernard immagina personaggi vivaci e avvincenti e storie singolari che non interessano solo ai bambini. Nel maggio del 2001, di ritorno dall’Africa, si è lanciato nel fumetto (La Tendresse des crocodiles, L’Ivresse du poulpe, Lily Love Peacock, e più di recente La Patience du Tigre). Narratore instancabile e curioso, adora cimentarsi con ogni genere di scrittura e gioca con i propri modelli per meglio reinventarli. François Roca è nato a Lione. Ha studiato a Parigi all’École Nationale des Arts Appliqués Olivier de Serres, e poi a Lione, alla scuola Émile Cohl. Diplomatosi nel 1993, si è dedicato per qualche tempo alla pittura, per poi concentrarsi esclusivamente sull’illustrazione. Illustra soprattutto i testi del suo compare Fred Bernard, con il quale costruisce un universo immaginario che si rinnova a ogni albo. Questa associazione “penna-pennello”, poco comune nell’editoria per ragazzi, gli permette di accostarsi a temi affrontati di rado. Un albo in particolare ha segnato una svolta nella collaborazione: Jésus Betz, vincitore del premio Baobab 2001 e del Goncourt Jeunesse 2002. Ciò ha permesso ai due artisti di raccontare più liberamente storie destinate agli adulti: L’Homme-Bonsaï, L’Indien de la tour Eiffel… Nel contesto di architetture urbane così come di paesaggi naturali incontaminati, François ama dar vita a personaggi vicini a quelli che lo facevano sognare da piccolo, conosciuti tramite il piccolo o il grande schermo. François realizza anche copertine di romanzi e di riviste. Erede dei pittori che ama e ammira, rende loro omaggio nei suoi albi citandoli tramite allusioni o trasposizioni che gettano ponti tra artisti nel tempo (E. Fromentin, E. Hopper, F. Remington, J.W. Waterhouse, N.C. Wyeth, Vermeer, L.A. Tadema, D. Cornwell, J.L. Gérome…). Riferimenti letterari e cinematografici impreziosiscono sovente le sue opere, che si caratterizzano per le luci e i chiaroscuri eccellenti. Con #logosedizioni Fred Bernard e François Roca hanno pubblicato: Rose e l’automa dell’opera (2014), Il pompiere di Lilliputia (2014), La figlia del samurai (2015), Jésus Betz (2015), L’uomo-bonsai (2015), Anya e Tigre bianca (2016), Il fantasma del circo d’inverno (2017), La maledizione dell’anello d’oro (2018), L’indiano della Torre Eiffel (2020), King Kong (2021) e Solveig. Una Vichinga nella terra degli Irochesi (2024).
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