DEMETER. DIARIO DI BORDO
Ana Juan
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Un’avventura gotica
“Che Dio aiuti una povera anima che cerca solo di compiere il suo dovere.”
Ana Juan torna a cimentarsi con un classico della letteratura, questa volta in una trasposizione fedele, di cui sono protagonisti i neri intensi, densi, grondanti suspense: Dracula di Bram Stoker.
All’alba del 6 agosto 1879 la tranquilla cittadina inglese di Whitby viene turbata da uno strano naufragio. Un brigantino di nome Demeter si è infatti incagliato sulla spiaggia vicina. A bordo c’è il solo il corpo del capitano, legato alla barra del timone, con in mano un rosario e un crocefisso. Nelle sue tasche alcune pagine manoscritte, forse ciò che resta del diario di bordo, dal quale la polizia portuale spera di ricostruire quanto accaduto: il diario di bordo di un capitano che ignora di trasportare nella stiva della sua nave le spoglie di Dracula, il non-morto, verso le coste dell’Inghilterra.
Questo libro torna all’origine della leggenda di Dracula, ricostruendo il viaggio del Male e riconsegnandoci una creatura malvagia e sfuggente: spettro evanescente, ombra furtiva, che incombe muta e micidiale sulle persone che, inconsapevoli, l’accompagnano.
“Un’avventura gotica, un viaggio nell’inquietante non può che iniziare da pagine nero carbone, morbide al tatto, per la grossa quantità di inchiostro che bagna le pagine, un nero in cui l’occhio si perde, a cercare le forme di una foresta scura flagellata dalla pioggia. E il nero è il colore che riempie sempre per eccesso le inquietanti tavole, scene che trasudano la pericolosità di un nemico dalla forma cangiante anche se quasi mai visibile. […] Ana Juan ritorna al padre di tutti i vampiri, Dracula, e con il suo carboncino nero ne segna la traiettoria che lo porta dalla sua terra d’origine fino alla Mina Murray, ritratta a inizio libro, in una foto dedicata al suo amato marito Jonathan, partito in viaggio per i Carpazi, e riproposta in chiusura del volume con gli occhi chiusi, mentre, foglio dopo foglio, viene inghiottita dall’ombra cangiante del conte, in una serie di splendide veline opache.” (Luca Ruocco, recensione pubblicata sul sito ingenerecinema.com)
Questa edizione cartonata, stampata in un solo colore, il nero – fatta eccezione per la copertina rossa come il sangue e la scia di sangue lasciata dalla nave sulla cartina che orna le risguardie – spicca anche per l’inserimento di carte speciali che arricchiscono l’esperienza della visione e della lettura di una trama, di una dimensione fisica: la mano si attarda a toccare e saggiare la consistenza ruvida e opaca delle 4 veline in apertura del volume, con la riproduzione stratificata di una foresta oscura, delle 4 veline opache in chiusura con l’immagine inquietante e demoniaca del conte con gli occhi “puntati” su Mina, e delle 4 veline inframmezzate alle pagine interne con la “riproduzione” di un giornale dell’epoca in cui gli stessi eventi sono narrati da un altro punto di vista. E mentre la mano sfiora le diverse consistenze delle carte, si percepisce intenso l’odore dell’inchiostro che con generosità ricopre fino a intridere le pagine del racconto, mentre gli occhi si perdono all’inseguimento dei particolari che uno a uno emergono dal nero della notte, dal buio della ragione. Il carboncino nero di Ana Juan ricrea magnificamente l’incubo che si genera attorno alla misteriosa scomparsa dei marinai e rapisce il lettore in un’esperienza sinestetica, intellettuale, letteraria che non può lasciare indifferenti.
L’autrice e illustratrice:
Ana Juan è un’illustratrice, scrittrice e pittrice spagnola. Nata a Valencia nel 1961 e trasferitasi a Madrid nei primi anni Ottanta, ha alle spalle numerose pubblicazioni e mostre in tutto il mondo, dalla Spagna agli Stati Uniti, passando per il Giappone. Conosciuta per le sue interpretazioni originali, malinconiche, romantiche, e talvolta un po’ spietate, della realtà e delle sue storie, ha illustrato svariate copertine per il New Yorker, articoli per El País e le copertine dei romanzi di Isabel Allende e di diversi classici della letteratura mondiale.
Vincitrice – tra l’altro – nel 2005 del Premio Ezra Jack Keats per il miglior illustratore (con The Night Eater), e nel 2007 del Premio Junceda de Ilustración (con For you are a Kenyan Child), nel 2010 ha ricevuto il prestigioso Premio nazionale di illustrazione conferito dal Ministero della cultura spagnolo.
Con #logosedizioni ha pubblicato: Amantes (2017), Circus ( 2010), L’isola (2011), Snowhite (2011), Demeter (2012, disponibile anche in inglese, francese e spagnolo), Promesse (2012, disponibile anche in inglese, francese e spagnolo), Ana Juan Catalogo (2014), Carmilla (2015), Lacrimosa (2015, disponibile anche in inglese e francese), Sorelle (2016), Frida (2016), Anna dei miracoli (2019) e La vita segreta dei gatti (2021).
Disponibile anche in spagnolo inglese francese
#DEMETER #ILLUSTRATI #logosedizioni
Ana Juan propone al lettore un’avventura gotica, un viaggio nell’inquietante che inizia con alcune pagine nere carbone. Le interpretazioni date, nel corso dei secoli, a Dracula di Bram Stoker sono innumerevoli. Ma partiamo dai fatti: mentre il giovane notaio inglese, Jonathan Harker, si reca in Romania per affari, in Inghilterra la sua fidanzata Mina Murray è ospite della bella e frivola amica Lucy Westenra. Le due donne si recano in vacanza a Whitby dove, in una notte di tempesta, approda un brigantino proveniente da Varna. Sulla nave non c’è nessuno, fatta eccezione per il cadavere del capitano legato alla ruota del timone. Il giornale di bordo rivela la sinistra presenza di un mostro che ha assassinato l’intero equipaggio. Queste vicende, note ai più grazie al cinema e alla letteratura, proseguono tra oscuri presagi e macabri colpi di scena, ma è su di esse che Ana Juan ha scelto di soffermarsi: Demeter è il nome della nave fatale che trasporta il vampiro dalla Romania all’Inghilterra in cerca della sua amata.
E Dracula è il vampiro per antonomasia, un personaggio complesso che, nelle pagine di Stoker, sfugge a un’analisi esauriente. E se il romanzo vittoriano mira a dimostrare la superiorità della congregazione umana, unita contro l’ignoto e guidata dal lume della scienza, non si può negare la sua forte componente eversiva: il vampiro, alla fine, è annientato, e Lucy, la ragazza che non sa resistere alla seduzione del male, viene punita, ma per noi moderni sono loro le figure più affascinanti del libro. Anche Ana Juan subisce il fascino oscuro del conte e lo raffigura in molteplici modi nel suo tipico stile illustrativo: un nemico di forma cangiante che diventa spettro, scheletro, demone, insetto, ragno, ombra, bestia feroce, ma soprattutto sguardo, occhi che fissano Mina, che sorvegliano il capitano e perseguitano i marinai come l’osservatore. Con riferimento ad alcune delle sue opere, Ana Juan ha dichiarato: “L’oscurità è fatta dalla luce, non dalla sua assenza. L’oscurità è il mistero che risveglia la tua fantasia. Ad ogni modo … collegherei il mio lavoro al romanticismo e a pittori e scrittori come Shelley e Byron. L’atmosfera delle loro storie, l’illimitato amore che dura anche dopo la morte, tempeste spaventose, fantasmi e anime perdute”. Ecco descritto in poche righe l’intero universo di Demeter. L’oscurità è tutta nel nero del carboncino, della matita e dell’acquerello che intride la pagina e da cui emergono a stento le figure spettrali. Tutto è nero come la notte e la tempesta, con la sola eccezione di una scia insanguinata che collega Varna a Whitby sulla cartina in apertura e chiusura del volume. Tutto è oscurità, tutto è tenebra e non c’è nessuna luce di speranza per le anime perdute del Demeter. Il diario di bordo scritto dal capitano della nave costituisce il filo narrativo che raccoglie, con il passare dei giorni, il disagio dell’equipaggio, l’avvistamento di ombre inquietanti e la sequela di sparizioni, fino al tragico epilogo, narrato non più dal capitano ma attraverso l’elaborazione grafica di alcune pagine di quotidiani dell’epoca: alcuni estratti del Dailygraph annunciano il naufragio del Demeter sulle coste di Whitby, accanto ad altre notizie come la guerra tra inglesi e Zulu in Africa. In questo l’illustratrice resta fedele alla struttura tipicamente vittoriana del romanzo che alterna stralci di diario, lettere e articoli di giornale. Accanto alla trama che conduce il lettore attraverso le pagine del libro, la chiave del lavoro di Ana Juan sta nella magnificenza delle illustrazioni, oscure e tetre. Mentre proseguiamo nella lettura, queste immagini gotiche ed espressioniste risvegliano la nostra immaginazione e ci suggeriscono cosa può essere realmente accaduto in quel fatidico viaggio. Il tutto racchiuso in un prezioso formato, che invita il lettore a soffermarsi su ogni particolare e a osservarlo da diversi punti di vista.
Rossella Botti
Dati Libro | |
Autore | Ana Juan |
Collana | #ILLUSTRATI |
Anno di pubblicazione | 2012 |
Copertina | Cartonato |
Dimensioni | cm 20,5 x 26,0 |
Pagine | 96 |
Lingua/e | italiano |
Peso | 0.9 kg |
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