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Baltasar Gracián y Morales è stato un gesuita, scrittore e filosofo spagnolo. La sua opera intellettuale si sviluppò durante il cosiddetto Siglo de Oro. La sua produzione letteraria si può ascrivere alla corrente letteraria chiamata concettismo che creò uno stile basato su frasi brevi, molto personale e denso, concentrato e polisemico, nel quale domina il gioco di parole e l'associazione ingegnosa fra parole e idee. Il risultato è un linguaggio laconico, pieno di aforismi e capace di esprimere una ricca gamma di significati. Il pensiero di Gracián è pessimista, come è tipico del barocco spagnolo. Il mondo è uno spazio ostile e ingannevole nel quale prevalgono le apparenze invece che la virtù e la verità. L'uomo è un essere debole, interessato e malevolo. Buona parte delle sue opere si occupano di fornire al lettore i mezzi e le risorse che gli permettano di districarsi nelle trappole della vita. È necessario sapere come farsi valere, essere prudente e avvantaggiarsi della conoscenza basata sull’esperienza, anche dissimulando e comportarsi a secondo dell'occasione.Quest’opera in particolare adotta la forma di una grande allegoria che abbraccia tutta la vita dell’uomo, rappresentato nelle fattezze di impulsivo e inexperto Andrenio, (dal greco Ανδρως, uomo); e il prudente Critilo (dal greco Κριτης o κριτικος, capace di discernere la verità delle cose). Si uniscono invenzione e didattica, erudizione e stile personale, inganno e satira sociale.
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