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In questo nuovo libro Michael Freeman lascia da parte le nozioni più tecniche per offrire una personale interpretazione del concetto di ‘accesso’ e ci illustra la sua applicazione a una varietà di generi fotografici. L’accesso non si limita a fattori ovvi. Non significa solo ottenere il permesso di entrare o andare in un certo posto, ma ‘arrivare’ al soggetto – nel senso di conoscerlo, comprenderlo e farlo rispondere alla vostra presenza. Può trattarsi di una persona o di una comunità di cui occorre guadagnarsi la fiducia, di un luogo soggetto a particolari restrizioni, di un punto di vista normalmente inaccessibile, o di un evento esclusivo. Qualsiasi soggetto prende vita in un’immagine solo se vi siete guadagnati quell’accesso, se siete riusciti a farlo veramente vostro.
I cinque capitoli in cui è suddiviso il libro approfondiscono questi diversi tipi di accesso. Nel primo capitolo, “Posto giusto al momento giusto”, sono raccolti consigli e aneddoti su come prepararsi a scattare fotografie interessanti anche di soggetti statici, come paesaggi o monumenti. In “Cuori e menti” Freeman esplora il lato empatico, fondamentale per ritrarre le persone. In “Immersione” si considera il fattore tempo, spesso indispensabile per entrare in sintonia con il soggetto o per riuscire a inserirsi in ambienti preclusi a molti. Anche la conoscenza del proprio soggetto può fare la differenza nel dare significato a una fotografia, come viene dimostrato in “Studio approfondito”. Infine, l’ultimo capitolo, “Emisfero sinistro” è dedicato alle strategie più creative e insolite.
Portando a esempio il lavoro di alcuni tra i più acclamati fotografi di tutto il mondo – fra cui Guy Bourdin, Cristina de Middel, David duChemin e Weegee – questa guida imprescindibile vi darà l’ispirazione per scattare foto in grado di distinguersi da tutte le altre e costituirà una piacevole lettura anche per chi volesse semplicemente saperne di più su come lavora un fotografo professionista. L’autore: Michael Freeman è forse l’esperto di fotografia più pubblicato in tutto il mondo, oltre a essere in prima persona un professionista di successo: una posizione guadagnata grazie a quarant’anni di lavoro nel settore dell’editoria e della pubblicità. Laureatosi presso il Brasenose College, Oxford University, Freeman iniziò a lavorare nel settore pubblicitario a Londra proprio durante quel periodo di entusiasmanti cambiamenti che ebbe luogo negli anni Sessanta. Nel 1970 prese la decisione che cambiò la sua vita e intraprese un viaggio lungo il Rio delle Amazzoni con due fotocamere di seconda mano. Vedendo che molti degli scatti realizzati durante il viaggio furono selezionati e pubblicati da Time-Life, decise di dedicarsi completamente alla fotografia. Da allora, Freeman si è affermato come uno dei principali fotoreporter al mondo, e i suoi clienti includono tutte le principali riviste a livello internazionale, in primis quella della Smithsonian Institution (per cui ha realizzato oltre 40 articoli). Dei tanti libri che ha pubblicato, che hanno venduto oltre 4 milioni di copie in tutto il mondo, oltre 60 titoli sono incentrati sulla pratica fotografica. Questo suo lavoro divulgativo gli è valso il Prix Louis Philippe Clerc, consegnato dal Ministero della cultura francese. I libri di fotografia di Michael Freeman, tra cui il best seller L’occhio del fotografo, sono stati tradotti in 27 lingue.
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