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Il Signore del Rompicapo sedeva davanti al Rompicapo e ne spostava i pezzi, o ne aggiungeva, o ne eliminava...
Giocava con la vita dell’intero villaggio, trasformando l’allegria in desolazione, e la desolazione in condanna... A partire da questa inquietante situazione, i fratelli Txabi e Manu Arnal Gil ci trasportano nella realtà asfissiante di un villaggio terrorizzato, i cui abitanti vivono in balia degli umori dell’Uomo del Rompicapo, un meschino tiranno che indurisce il proprio cuore facendo ogni giorno colazione con una tazza di caffè e una cucchiaiata di fiele. Il Rompicapo si trasforma in un’appropriata figura simbolica che rappresenta il dispotismo assoluto a cui è sottomesso il villaggio (ovvero i pezzi che lo compongono). I suoi abitanti sono creature disgraziate i cui progetti dipendono esclusivamente dai capricci di un essere superiore, signore e padrone delle loro vite, che può contare su un’impunità totale. Ma cosa succede al Signore del Rompicapo nel momento in cui il Rompicapo inizia a ribellarsi? Per dar vita a questo essere abbietto e trasporre in immagini l’inquietudine esistenziale di un popolo sottomesso e impaurito, le illustrazioni di Roger Olmos non potevano essere più appropriate. In questo albo l’illustratore catalano ha scelto di “provare qualcosa di diverso”, creando una superficie dalla grana particolare su cui illustrare, ed è riuscito a ottenere toni e atmosfere nuovi, lavorando con colori a olio e ritocco digitale. Per rappresentare la carica simbolica negativa del Signore del Rompicapo, Roger Olmos ha optato per un essere vestito di scuro dall’aspetto sgradevole e con il volto nascosto, “forse a causa di una deformità”. L’artista ha deciso di dotarlo di tentacoli e legarlo a un braccio meccanico che lo aiuta a muoversi. “È una sorta di cordone ombelicale” spiega “che lo unisce alla sua torre, che fa parte di lui, così come tutti gli esseri che via via gli appaiono accanto sono esperimenti a metà tra la biologia e la meccanica, creati da lui stesso”. Riguardo al suo antagonista, la capra, Olmos ha trovato “interessante” che prendesse corpo e aumentasse di dimensioni a ogni sua apparizione, sempre accompagnata dalle mosche. Queste ultime sono una presenza importante al suo fianco e, come spiega, “essendo gli animali della morte, rappresentano un chiaro segnale”.
Illustratore e autori hanno dato un contributo originale a un tema inerente la condizione umana e che, nel corso della storia, ha visto nella letteratura uno dei suoi principali portavoce e organi di denuncia: l’abuso di potere. Ma questo racconto non si ferma qui: le tessere del puzzle iniziano infatti a prendere vita per far fronte al proprio aguzzino. Rompicapo ci rende così consapevoli dell’importanza dell’unità del popolo e dell’esistenza di una giustizia poetica.
L'autore: Javier Ignacio Arnal Gil, “Txabi”, è insegnante di Letteratura per ragazzi presso il dipartimento di Didattica delle lingue e letteratura della UPV-EHU, Escuela Universitaria de Magisterio de Vitoria-Gasteiz, e per oltre 10 anni è stato maestro di scuola primaria. Addottoratosi nel 2011 in psicodidattica con una tesi sul trattamento della morte nell’albo illustrato per ragazzi, affianca alla docenza la creazione letteraria in basco e castigliano, rivolta prevalentemente al pubblico infantile. Tra la ventina di opere che ha pubblicato, le più recenti sono: La Ladrona de Sellos, Edelvives, 2014; Nicolás, Edebé, 2012; El rompecabezas, OQO, 2012; Caja de cartón, OQO, 2010, selezione White Ravens 2011, e selezionato dal Banco del Libro de Venezuela come uno dei migliori libri per bambini pubblicati in Ispanoamerica nel 2010; Cuore di sarto, OQO/#logosedizioni, 2011, Premio Vittoria Samarelli 2012.
L’illustratore: Roger Olmos è nato a Barcellona nel 1975, e si è avvicinato al mondo dell’illustrazione fin da bambino. Al termine degli studi, dopo un apprendistato all’Institut Dexeus come illustratore scientifico, si iscrive alla scuola di arti e mestieri Llotja Avinyò, per poi dedicarsi all’illustrazione di libri per ragazzi. Nel 1999 viene selezionato alla Bologna Children’s Book Fair, e lì conosce il suo primo editore. Da allora ha pubblicato oltre novanta titoli con svariate case editrici spagnole e internazionali. Grande amante degli animali, ha adottato uno stile di vita vegano e da anni con la sua arte si impegna a promuovere il rispetto dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi.
Premi e riconoscimenti:
Con #logosedizioni ha pubblicato: La capra matta (2007), La cosa che fa più male al mondo (2007), Seguimi! (una storia d’amore che non ha niente di strano) (2008), Una storia piena di lupi (2012), Storia del bambino buono / Storia del bambino cattivo (2012, disponibile anche in inglese e spagnolo), Senzaparole (2014, libro e portfolio), Calando (2015), La leggenda di Zum (2015), Rompicapo (2015), Cosimo (2016), Amigos (2017), Stop (2017), La Zanzara (2017), Lo struffallocero blu (2018), Lucia (2018), La foca bianca (2019), Grindadráp (2019), La foca bianca – Edizione speciale (2019), L’Isola del Tesoro (2020), Aquarium (2020), Happy Meat (2020), L’Isola del Tesoro – Edizione speciale (2020), Taiji (2021), Amici per la pelle (2021), Shark! (2022), Il richiamo della foresta (2021), Il canzoniere della Ciopi (2022), La forza dei forti (2023), Alfabeto manuale (2023), Piccolo vocabolario Bebè e genitori (2023 , Senzaparole - Nuova edizione (2023), Kosmos (2023), La peste scarlatta (2024) e Plop (2024).
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