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Una fiaba gotica priva di redenzione
“C’era una volta un’isola sperduta nel Mare del Nord, i cui unici abitanti erano il guardiano del faro e la sua famiglia”.
Comincia come una fiaba classica il secondo volume della collana Spaccacuore, che come Sorelle e Promesse ci proietta in un mondo lontano e senza tempo, dove gli uomini devono fare i conti con le proprie ossessioni e la propria solitudine, e stringe un legame ancora più forte tra amore e ossessione, esasperando fino alle estreme drammatiche conseguenze il delirio della passione.
Per alleviare le durezze di una vita su un’isola disabitata e in balia degli elementi, il guardiano di un faro si rifugia nell’alcool e finisce per innamorarsi perdutamente di una meravigliosa creatura frutto delle sue allucinazioni etiliche. Nuda, eterea ed evanescente come un soffio di fumo, la sensuale intrusa si insinua nella quotidianità della famiglia dell’uomo per stravolgerla con la sua inquietante presenza; i suoi capelli folti e fluttuanti ci ricordano da lontano le Sorelle del volume omonimo, mentre gli occhi rossi sono un riflesso di quelli dell’uomo, resi vacui dall’alcol.
Nel delirio della passione, ossessionato dall’ammaliante presenza di un corpo voluttuoso e uno sguardo che strega, l’uomo arriverà a tutto pur di appagare il proprio desiderio, “finché un giorno la bella donna sparì dalla sua vita e dai suoi sogni”.
Questo racconto, scritto da Matz Mainka e illustrato da Ana Juan, traspone nella natura dalle atmosfere gotiche (il faro, la natura sferzata dal vento e dalla pioggia, il mare in tempesta, gli uccelli neri) i deliri di un uomo solo e perduto, senza lasciare spazio alla redenzione. I toni cupi non fanno concessioni ai rari punti di luce e le presenze inquietanti di stormi di uccelli neri e frotte di conigli dagli occhi rossi sono un oscuro presagio del futuro.
Una storia sensuale, folle, desolante e cruda.
L'illustratrice: Ana Juan è un’illustratrice, scrittrice e pittrice spagnola. Nata a Valencia nel 1961 e trasferitasi a Madrid nei primi anni Ottanta, ha alle spalle numerose pubblicazioni e mostre in tutto il mondo, dalla Spagna agli Stati Uniti, passando per il Giappone. Conosciuta per le sue interpretazioni originali, malinconiche, romantiche, e talvolta un po’ spietate, della realtà e delle sue storie, ha illustrato svariate copertine per il New Yorker, articoli per El País e le copertine dei romanzi di Isabel Allende e di diversi classici della letteratura mondiale. Vincitrice – tra l’altro – nel 2005 del Premio Ezra Jack Keats per il miglior illustratore (con The Night Eater), e nel 2007 del Premio Junceda de Ilustración (con For you are a Kenyan Child), nel 2010 ha ricevuto il prestigioso Premio nazionale di illustrazione conferito dal Ministero della cultura spagnolo.
Con #logosedizioni ha pubblicato: Amantes (2017), Circus ( 2010), L’isola (2011), Snowhite (2011), Demeter (2012, disponibile anche in inglese, francese e spagnolo), Promesse (2012, disponibile anche in inglese, francese e spagnolo), Ana Juan Catalogo (2014), Carmilla (2015), Lacrimosa (2015, disponibile anche in inglese e francese), Sorelle (2016), Frida (2016), Anna dei miracoli (2019) e La vita segreta dei gatti (2021).
L’autore: Matz Mainka, artista tedesco noto per le illustrazioni e i fumetti che pubblica in diversi paesi europei – principalmente in Spagna e Germania – appare qui in veste di autore con una storia romanticamente tragica.
#ILLUSTRATI #logosedizioni
Il guardiano del faro e la sua famiglia sono gli unici abitanti di un’isola altrimenti deserta. Per sopravvivere a questa angosciante solitudine, l’uomo si rifugia nell’alcol e finisce per innamorarsi perdutamente di una seducente creatura frutto delle sue allucinazioni etiliche. Nuda, eterea ed evanescente come un soffio di fumo, la sensuale intrusa si insinua nella quotidianità della famiglia per stravolgerla con la sua inquietante presenza. Ogni sforzo di conservare la lucidità per amore della moglie e dei figli si rivela vano: l’uomo finisce irrimediabilmente irretito nelle diafane braccia di questa creatura, perso nel dedalo dei suoi capelli lucenti e fluttuanti. Ossessionato da quel corpo voluttuoso e ormai schiavo dell’imperioso e infuocato sguardo dell’amata, l’uomo si abbandona ciecamente al proprio desiderio, condannando l’intera famiglia alla catastrofe, finché un giorno anche la misteriosa donna sparisce “dalla sua vita e dai suoi sogni”, sprofondandolo in una solitudine ancora più totale. In un’atmosfera ricca di elementi gotici – il faro, la natura sferzata dal vento e dalla pioggia, il mare in tempesta, gli uccelli neri – Ana Juan e Matz Mainka mettono in scena i deliri di un uomo solo, condannato a una perdizione senza speranza di redenzione. Ana e Matz si incontrano a Tokyo a metà degli anni Novanta e non si separano più, diventando una coppia nella vita e nel lavoro. Come Promesse e Sorelle, degli stessi autori, anche L’isola è ambientato sulle coste del Mare del Nord, in Germania. Questa “trilogia del Mare del Nord” nasce in realtà come gioco metaletterario: l’autore tedesco e l’illustratrice spagnola si sono lanciati in una sorta di ricerca immaginaria di storie dimenticate da riportare alla luce, cimentandosi nel ruolo di “Fratelli Grimm del XXI secolo”, come sono stati poi definiti dalla stampa iberica. Tuttavia, diversamente dai loro illustri predecessori, Ana e Matz non hanno viaggiato attraverso villaggi e contrade per ascoltare e trascrivere racconti della tradizione orale, ma si sono invece addentrati nei meandri dell’animo umano per estrarne i motivi più oscuri, ossessivi e opprimenti. Ambientate in uno scenario gotico e tenebroso, queste storie hanno l’aria di antiche leggende strappate alle nebbie dell’oblio, in cui realtà e finzione, perturbanti elementi sovrannaturali e spietate verità si mescolano e s’intrecciano fino a confondersi. Impietose e implacabili come il testo, le illustrazioni di Ana Juan sono dominate da toni cupi e presenze inquietanti: stormi di uccelli neri e frotte di conigli dagli occhi rossi invadono le pagine come oscuri presagi. Ana seleziona accuratamente una palette cromatica ristretta per puntare sulla funzione narrativa del colore: nel grigiore pressoché uniforme delle tavole spiccano dettagli intensamente simbolici, come il rosso infuocato e folle che ritroviamo negli occhi dei conigli e in quelli della misteriosa ammaliatrice, o il vivace giallo di un canarino che simboleggia la vita della moglie dell’uomo: lo vediamo passare da una gabbia alle mani della povera donna, e infine spiccare il volo per poi sparire inghiottito da un corvo nero. Giocando con forti contrasti tra luci e ombre, la narrazione per immagini si sviluppa attraverso pochi elementi cruciali, liberandosi del superfluo per catalizzare l’attenzione sulle figure umane, che si impongono sulla pagina con plasticità quasi scultorea e fanno pensare ai ritratti di Tamara de Lempicka. Secondo volume della collana “Spaccacuore”, L’isola è una fiaba gotica che ci proietta in un luogo desolato e fuori dal tempo per narrarci una vicenda di amore e ossessione, esasperando fino alle estreme, drammatiche conseguenze il delirio della passione.
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Mirta Cimmino
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