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Frances è un graphic novel in tre episodi, ambientato in Svezia in un’epoca indeterminata – forse gli anni trenta – interamente realizzato a matita che affronta i temi della condizione della donna, della famiglia e dei pregiudizi, ma soprattutto del loro peso sull’individuo nel momento di fare le proprie scelte e di vivere liberamente.
I due personaggi principali Frances – una piccola orfana di padre – e Ada – la zia paterna, nubile, che vive con il padre di cui si prende cura – si trovano a dover vivere insieme, a conoscersi e confrontarsi. Con i loro punti di vista diversi e i loro diversi modi di porsi di fronte alle situazioni – quello adulto e quello bambino – crescono insieme alla cronaca familiare che si sviluppa nel corso dei tre capitoli e che ci farà conoscere tutti i personaggi che hanno determinato il corso degli avvenimenti.
Joanna Hellgren Giovane autrice svedese, nata nel 1981 nella periferia di Stoccolma, dove ha trascorso gran parte della propria infanzia. Dopo gli studi di graphic design e illustrazione della Konstfack University College of Arts, Crafts and Design di Stoccolma, e presso l’accademia d’arte ESAG Penninghen, si trasferisce a Parigi, dove vive per alcuni anni. Nel 2008 pubblica i suoi primi due libri: Mon frère nocturne, poi selezionato per l’edizione 2009 del festival di fumetto d’Angoulême, e Frances, primo episodio di una serie che si comporrà di almeno tre volumi, nominato per il premio Artémisia 2009. L’infanzia è al centro delle opere di Joanna Hellgren e viene descritta con grande sensibilità attraverso il mondo interiore di un bambino. Attualmente l’autrice vive a Stoccolma, lavora a progetti di graphic design, illustrazione e fumetto e i suoi disegni vengono regolarmente pubblicati su diverse riviste, fra le quali anche l'italiana Internazionale. Ha partecipato a progetti collettivi in Francia, Finlandia, Italia e Stati Uniti.
#ILLUSTRATI #logosedizioni
Frances è un graphic novel in tre episodi, in cui l’autrice, Joanna Hellgren, racconta la storia di una bambina di 7 anni rimasta orfana del padre e senza madre, e degli adulti che la circondano. La narrazione procede in modo non lineare tra numerosi flash back a delineare una piccola epopea familiare accanto a una storia di formazione personale. Una storia che parla di famiglia, sentimenti, pregiudizi e immaginazione. L’azione è ambientata in una non meglio specificata città della Svezia, in un’epoca altrettanto indeterminata; possiamo presumere che si tratti degli anni ’30 dagli abiti e dagli elementi architettonici ma anche dal più generale contesto psicologico e sociale che emerge dalla storia. In questo primo volume vengono introdotti temi importanti come il peso della famiglia e la durezza di certi legami di sangue, i pregiudizi che limitano le persone, la condizione femminile e la difficoltà di vivere appieno e compiere liberamente le proprie scelte. Dopo la morte del padre in un misterioso incidente, Frances viene accolta nella grande casa di famiglia dove una zia nubile si prende cura del padre affetto da un Alzheimer incipiente. Un luogo apparentemente molto freddo e una situazione assai poco desiderabile per Frances, che tuttavia, poco a poco, si ambienta e trova il suo posto mentre decifra i silenzi e i segreti che, come nelle migliori famiglie, sono tenuti ben nascosti. In questo mondo, all’interno di una famiglia disfunzionale e disunita, Frances dovrà trovare un nuovo equilibrio e tentare di dare risposte a numerose domande sulla sua storia e identità personale, prima fra tutte quella relativa alla morte di suo padre. Ma zia e nipote sono entrambe alla ricerca di un’improbabile stabilità. E così la zia Ada, proprio mentre si apre al rapporto con la bambina, riuscirà anche a intraprendere una nuova, più soddisfacente, relazione sentimentale. La parte più preziosa del racconto è in tutto ciò che il lettore ignora e che l’autore sembra scoprire insieme a lui: un passato confuso, frustrazioni indefinite, sentimenti altalenanti. Perché quella zia vive da sola, per di più tiranneggiata da un anziano padre irascibile? Come mai si affeziona così all’improvviso alla bella vicina di casa? E chi è veramente quella donna elegante che esce sempre accompagnata dai suoi tre cani? Se Frances è la protagonista indiscussa di tutta la trilogia, in questo primo volume le figure di Frances e Ada ricevono quasi pari importanza: due punti di vista, due diversi interrogativi, quello dell’adulto e quello del bambino, si incrociano con un’estrema sensibilità in una cronaca familiare di grande raffinatezza emotiva. La figura di Louise, scrittrice indipendente e un po’ stravagante, apertamente omosessuale, incarna la possibilità della libertà in una società chiusa e soffocante. Joanna Hellgren distilla emozioni complesse più che dare spiegazioni psicologiche precostituite e mostra una sensibilità eccezionale nel paziente disvelamento dei trascorsi nascosti della famiglia, dei pregiudizi ostentati e di un non-detto destabilizzante. Il fascino sottile di questa cronaca è legato a un filo: quello di un tratto di matita nera che si sforza di restituire delle impressioni vive, immediate, quasi tattili, in un approccio solo apparentemente naïf. Questo tratto sottile affascina noi lettori e ci irretisce in una trama fatta di meraviglia che si insinua piano piano, fino a impossessarsi di noi e farci affezionare ai personaggi, di cui vorremmo sapere di più… Ma dovremo aspettare gli episodi successivi per soddisfare la nostra curiosità.
Rossella Botti
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