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Premio Trophée de l’édition Livres Hebdo per la categoria prodotto editoriale 2020
Un racconto di iniziazione senza parole, il cammino di un ragazzo che riuscirà ad affrontare una dolorosa perdita attraversando una foresta popolata da oscure e simboliche presenze. In un giorno di dolore, un ragazzo lascia il salotto di casa, gremito di persone in lutto. Inosservato, esce dalla porta sul retro, scavalca il recinto intorno alla casa e si avvia su un sentiero che si snoda tra l’erba alta. Non c’è nessuno sulla sua strada, a parte uno spaventapasseri e gli uccelli che sfrecciano nel cielo sereno. Giunge all’imbocco di una foresta, dove si ferma per qualche momento, incerto se addentrarsi o meno in quello spazio oscuro. Deciso ad affrontare l’ignoto, avanza nel fitto degli alberi dove si insinuano i raggi del sole. Procede con cautela guardandosi intorno, ma non si lascia scoraggiare dai percorsi più difficili: di volta in volta supererà le asperità del luogo, i tratti ripidi, le discese scivolose e i tronchi caduti. A un tratto, gli appare una gigantesca creatura senza volto e dalla folta pelliccia e, atterrito, comincia a correre. Dovrà proseguire nel suo faticoso percorso, imbattersi in altre angoscianti presenze. Fino all’ultimo incontro, che gli porta invece dolcezza e consolazione. Ora può tornare a casa, ma con una nuova consapevolezza. Lo stile cinematografico di Thomas Ott, con i suoi echi espressionisti e noir, ritorna in questa nuova opera in cui ritroviamo anche la sua tecnica d’elezione, il grattage, che consiste nell’utilizzare un pennino per graffiare strati di inchiostro nero con precisione chirurgica, dando vita a tavole che si caratterizzano per la ricchezza dei dettagli e la finezza delle espressioni dei personaggi. In queste immagini a imporsi sono soprattutto i giochi di ombre e luci che creano effetti trompe-l’œil e danno rilievo e consistenza ai particolari della foresta: l’erba, le radici, i tronchi, i rami e il fogliame degli alberi. L’artista non rinuncia al suo tipico gusto del macabro e del mistero ma, a dispetto delle apparizioni inquietanti (ciascuna delle quali rappresenta una paura da vincere e ci sfida a trovare possibili interpretazioni metaforiche), la conclusione della storia è positiva, sotto il segno dell’accettazione della perdita e di una maturazione personale. Edizione cartonata stampata in Italia con inchiostro ecocompatibile su carta Arcoset 170g di cellulosa ecologica ad alto contenuto di riciclo. Thomas Ott è nato a Zurigo nel 1966 ed è cresciuto a Birmensdorf, un piccolo paesino di montagna circondato dai boschi nel Cantone di Zurigo. Diplomatosi prima alla Scuola di arti applicate e in seguito alla Scuola superiore d’arte e design di Zurigo (ZHdK), vive e lavora come disegnatore di fumetti tra Zurigo e Parigi. Le sue illustrazioni sono state pubblicate su svariati giornali e riviste in tutto il mondo e i suoi disegni sono stati esposti nelle gallerie di Berlino, Milano, Parigi, Zurigo... Thomas Ott realizza le sue opere con la tecnica del grattage. Con un cutter giapponese gratta lo strato nero che ricopre un cartoncino bianco facendo emergere linee e forme. Crea quindi i suoi disegni con un tratteggio fatto di piccoli tocchi su fondo nero: un lavoro estremamente minuzioso che non lascia spazio all’errore. I libri di Thomas Ott sono stati pubblicati in Argentina, Spagna, Stati Uniti, Francia, Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Svezia, Svizzera, Turchia e Russia. Premi e riconoscimenti 1995: Bloody Mary Award per la sua partecipazione a L’argent roi. 1996: Premio Max und Moritz come miglior fumettista di lingua tedesca. 2006: Premio Attilio Micheluzzi per il miglior libro a fumetti straniero con Cinema Panopticum. Con #logosedizioni ha pubblicato: Cinema Panopticum (2015), The Number (2016), R.I.P. best of 1985-2004 (2016) e La foresta (2021).
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