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Una toccante rivisitazione di un grande classico, che dà voce ai pensieri e alle emozioni di King Kong.
Accovacciato su uno scoglio dell’Isola del Teschio, Kong, l’ultimo gorilla sopravvissuto della sua specie, guarda malinconico l’oceano davanti a sé e sospira. Come ogni giorno, da anni e anni. Si sente terribilmente solo e affamato. È stanco di mangiare ostriche, l’unico cibo a lui riservato dalle avide tribù degli umani, che da tempo si sono accaparrate tutte le risorse del territorio per sfruttarle a proprio vantaggio. Gli uomini lo chiamano Re, lo adorano e gli offrono sacrifici, ma non lo amano. Sono loro a governare l’isola e lo tengono prigioniero al riparo della grande muraglia che la divide in due. Un giorno una nave si avvicina alla costa, lasciando dietro di sé una scia di un odore insolito. È un profumo nuovo, che a Kong tuttavia ricorda qualcosa. Il suo passato forse? Una felicità perduta? È una sottile miscela di rosa di Damasco, tuberosa e miele d’estate. Il profumo di una donna che sconvolgerà la sua vita.
Chi non conosce King Kong, il gigantesco gorilla nato dalla fantasia di Merian C. Cooper e Ernest B. Schoedsack per il loro film del 1933 e protagonista di innumerevoli interpretazioni cinematografiche e letterarie? In questo albo, la coppia Bernard e Roca racconta, nel suo inconfondibile stile, la storia dell’incontro tra Kong e una giovane donna, Ann Darrow, ingaggiata da un regista per girare un film su un’isola sperduta nell’oceano. Catturata da una tribù autoctona, Ann viene offerta in sacrificio a King Kong ma la ‘bestia’ è in realtà una creatura sensibile che non resta indifferente al fascino della ‘bella’. La giovane, dal canto suo, gli dimostra amicizia, comprendendo i suoi sentimenti di solitudine ed esclusione. Sarà lei ad aiutarlo a fuggire nel momento in cui gli uomini, dopo averlo rapito, cercheranno di trasformarlo in un fenomeno da baraccone. Purtroppo, come sappiamo, la sua fuga avrà fine con la caduta mortale dalla cima dell’Empire State Building. Questa versione si mantiene piuttosto fedele alla pellicola originale, soffermandosi maggiormente sulla sensibilità di King Kong e scegliendo di dar voce ai suoi pensieri e alle sue emozioni. Accanto alle storture della società dello spettacolo, viene inoltre dato particolare rilievo alla tematica della natura minacciata e dello sfruttamento degli animali. Il testo poetico e come sempre attento alle sfumature emotive di Fred Bernard si accompagna ai caratteristici dipinti a olio di François Roca che qui si alternano a delicati schizzi in tonalità seppia. Una rivisitazione efficace di un grande classico che si arricchisce di fascino e profondità di introspezione.
La traduzione è stata realizzata dagli studenti della classe 3G della Sezione Internazionale Esabac del liceo Ginnasio “Luigi Galvani” di Bologna nell’ambito del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro previsto dalla convenzione PCTO, stipulata tra il liceo Galvani e #logosedizioni per l’anno scolastico 2020-2021.
Edizione cartonata stampata in Italia con inchiostro eco-compatibile su carta Sappi Magno Satin 200gsm ad alto contenuto di riciclo. Copertina con stampa a caldo in oro.
L'autore: Fred Bernard è nato in Borgogna. Grande amante della natura, sarebbe forse diventato veterinario o esploratore se non avesse vinto il concorso per entrare all’Accademia delle Belle Arti di Beaune. In seguito ha frequentato i corsi della scuola Émile Cohl a Lione dove, nel 1991, ha conosciuto François Roca, che sarebbe diventato suo amico e collaboratore. Nel 1994 ha vissuto per un anno in Inghilterra, dove si è destreggiato tra vari lavoretti e ha eseguito centinaia di schizzi. Nel 1996 ha pubblicato i suoi primi albi illustrati per ragazzi: ha realizzato i testi e le illustrazioni di Mon ami crocodile per Albin Michel Jeunesse, le illuustrazioni di Warf, le pirate con P.H. Turin per Seuil Jeunesse, e ha scritto La Reine des fourmis a disparu per Albin Michel Jeunesse, albo tradotto in immagini da François Roca e vincitore di numerosi premi (Goncourt jeunesse 1997, premio Sorcière 1996, premio Jérôme Main). Da allora, ha realizzato uno o due albi all’anno con François e L’Arche de Nino con l’amico Nino Ferrer. Dagli scrittori appassionati di viaggi – J. Conrad, H. Melville, J. London, E. Hemingway, R. Gary – ha attinto il gusto per la lettura e la scrittura. Ispirandosi ai propri ricordi, incontri, viaggi, Fred Bernard immagina personaggi vivaci e avvincenti e storie singolari che non interessano solo ai bambini. Nel maggio del 2001, di ritorno dall’Africa, si è lanciato nel fumetto con la serie Une aventure de Jeanne Picquigny, per poi pubblicare alcune Chroniques sul tema della vigna, della produzione di formaggi... Illustratore (per la recente serie Le Petit Voleur d’ombres di Marc Lévy) e narratore instancabile e curioso, adora cimentarsi con ogni genere di scrittura e gioca con i propri modelli per meglio reinventarli.
L'illustratore: François Roca è nato a Lione. Ha studiato a Parigi all’École Nationale des Arts Appliqués Olivier de Serres, e poi a Lione, alla scuola Émile Cohl. Diplomatosi nel 1993, ha servito nell'esercito per dieci mesi, assegnato ai servizi metereologici dell'aviazione. Dopodiché si è dedicato per qualche tempo alla pittura, per poi concentrarsi esclusivamente sull’illustrazione. Illustra soprattutto i testi del suo compare Fred Bernard, con il quale costruisce un universo immaginario che si rinnova a ogni albo. Questa associazione “penna-pennello”, poco comune nell’editoria per ragazzi, gli permette di accostarsi a temi affrontati di rado. Un albo in particolare ha segnato una svolta nella collaborazione: Jésus Betz, vincitore del premio Baobab 2001 e del Goncourt Jeunesse 2002. Ciò ha permesso ai due artisti di raccontare più liberamente storie destinate agli adulti: L’ Uomo Bonsai, L’Indiano della Torre Eiffel… Nel contesto di architetture urbane così come di paesaggi naturali incontaminati, François ama dar vita a personaggi vicini a quelli che lo facevano sognare da piccolo. Realizza inoltre copertine di romanzi e di riviste. Erede dei pittori che ama e ammira, rende loro omaggio nei suoi albi citandoli tramite allusioni o trasposizioni che gettano ponti tra artisti nel tempo (E. Fromentin, E. Hopper, F. Remington, J.W. Waterhouse, N.C. Wyeth, J. Vermeer, L.A. Tadema, D. Cornwell, J.L. Gérome…). Riferimenti letterari e cinematografici impreziosiscono sovente le sue opere, che si caratterizzano per le luci e i chiaroscuri eccellenti. I suoi dipinti sono regolarmente esposti presso diverse gallerie. Con #logosedizioni Fred Bernard e François Roca hanno pubblicato: Rose e l’automa dell’opera (2014), Il pompiere di Lilliputia (2014), La figlia del samurai (2015), Jésus Betz (2015), L’uomo-bonsai (2015), Anya e Tigre bianca (2016), Il fantasma del circo d’inverno (2017), La maledizione dell’anello d’oro (2018), L’indiano della Torre Eiffel (2020), King Kong (2021) e Solveig. Una Vichinga nella terra degli Irochesi (2024).
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