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“Un indiano uccide selvaggiamente tre parigini e ferisce nove poliziotti” così titola in prima pagina Le Petit Parisien del 5 aprile 1889, l’anno in cui è stata terminata la Torre Eiffel, grazie anche al lavoro del presunto assassino, Billy Powona. Questi, secondo il rapporto della polizia, avrebbe ucciso la sua amante, la cantante Alice La Garenne, conosciuta come l’usignolo di Montmartre, suo fratello Jean La Garenne e un terzo uomo, di nome Nikephoros Palamas. Il caso sembra chiuso ma la verità è molto diversa. La scopriremo, pagina dopo pagina, lasciandoci trasportare nei locali pieni di vita, nelle locande fumose dove si radunano pittori e poeti, nelle strade e nelle piazze innevate della Parigi di fine Ottocento, su cui svetta, imponente, l’immensa torre d’acciaio. Ed è in questo affascinante contesto, che nasce la passione tra Billy e Alice, fino all’arrivo di Monsieur Nic, un uomo senza scrupoli e avido di denaro che condurrà la coppia verso un tragico destino… In questa avvincente storia d’amore a tinte noir, i testi di Fred Bernard danno prova della capacità dell’autore di destreggiarsi tra diversi registri, spaziando dallo stile giornalistico al resoconto poliziesco, fino a indagare l’animo del protagonista con una prosa poetica di grande suggestione. In armonioso dialogo con la scrittura, le immagini di François Roca ricreano le atmosfere del periodo storico alternando i colori freddi delle scene all’aperto e le calde e avvolgenti tonalità della terra degli interni dei locali parigini, dando ulteriore prova del suo talento nella resa del chiaroscuro e della plasticità delle figure. La traduzione è stata realizzata dagli studenti della classe 3G della Sezione Internazionale Esabac del liceo Ginnasio «Luigi Galvani» di Bologna nell’ambito del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro previsto dalla convenzione PCTO, stipulata tra il liceo Galvani e #logosedizioni per l’anno scolastico 2019-2020.
Fred Bernard è nato in Borgogna. Grande amante della natura, sarebbe forse diventato veterinario o esploratore se non avesse vinto il concorso per entrare all’Accademia delle Belle Arti di Beaune. Successivamente ha seguito i corsi della scuola Émile Cohl a Lione dove, nel 1991, ha conosciuto François Roca, che sarebbe diventato suo amico e collaboratore. Nel 1994 ha vissuto per un anno in Inghilterra, dove si è destreggiato tra vari lavoretti e ha eseguito centinaia di schizzi. Nel 1996 ha pubblicato i suoi primi albi illustrati per ragazzi: ha realizzato i testi e le illustrazioni di Mon ami crocodile per Albin Michel Jeunesse, le illuustrazioni di Warf, le pirate con P.H. Turin per Seuil Jeunesse, e ha scritto La Reine des fourmis a disparu per Albin Michel Jeunesse, albo tradotto in immagini da François Roca e vincitore di numerosi premi (Goncourt jeunesse 1997, premio Sorcière 1996, premio Jérôme Main). Da allora, ha realizzato uno o due albi all’anno con François e L’Arche de Nino con l’amico Nino Ferrer. Dagli scrittori appassionati di viaggi, J. Conrad, H. Melville, J. London, E. Hemingway, R. Gary, ha attinto il gusto per la lettura e la scrittura. Ispirandosi ai propri ricordi, incontri, viaggi, Fred Bernard immagina personaggi vivaci e avvincenti e storie singolari che non interessano solo ai bambini. Nel maggio del 2001, di ritorno dall’Africa, si è lanciato nel fumetto (La Tendresse des crocodiles, L’Ivresse du poulpe, Lily Love Peacock, e più di recente La Patience du Tigre). Narratore instancabile e curioso, adora cimentarsi con ogni genere di scrittura e gioca con i propri modelli per meglio reinventarli. François Roca è nato a Lione. Ha studiato a Parigi all’École Nationale des Arts Appliqués Olivier de Serres, e poi a Lione, alla scuola Émile Cohl. Diplomatosi nel 1993, si è dedicato per qualche tempo alla pittura, per poi concentrarsi esclusivamente sull’illustrazione. Illustra soprattutto i testi del suo compare Fred Bernard, con il quale costruisce un universo immaginario che si rinnova a ogni albo. Questa associazione “penna-pennello”, poco comune nell’editoria per ragazzi, gli permette di accostarsi a temi affrontati di rado. Un albo in particolare ha segnato una svolta nella collaborazione: Jésus Betz, vincitore del premio Baobab 2001 e del Goncourt Jeunesse 2002. Ciò ha permesso ai due artisti di raccontare più liberamente storie destinate agli adulti: L’Homme-Bonsaï, L’Indien de la tour Eiffel… Nel contesto di architetture urbane così come di paesaggi naturali incontaminati, François ama dar vita a personaggi vicini a quelli che lo facevano sognare da piccolo, conosciuti tramite il piccolo o il grande schermo. François realizza anche copertine di romanzi e di riviste. Erede dei pittori che ama e ammira, rende loro omaggio nei suoi albi citandoli tramite allusioni o trasposizioni che gettano ponti tra artisti nel tempo (E. Fromentin, E. Hopper, F. Remington, J.W. Waterhouse, N.C. Wyeth, Vermeer, L.A. Tadema, D. Cornwell, J.L. Gérome…). Riferimenti letterari e cinematografici impreziosiscono sovente le sue opere, che si caratterizzano per le luci e i chiaroscuri eccellenti. Con #logosedizioni Fred Bernard e François Roca hanno pubblicato: Rose e l’automa dell’opera (2014), Il pompiere di Lilliputia (2014), La figlia del samurai (2015), Jésus Betz (2015), L’uomo-bonsai (2015), Anya e Tigre bianca (2016), Il fantasma del circo d’inverno (2017), La maledizione dell’anello d’oro (2018), L’indiano della Torre Eiffel (2020).
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