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Nel Luglio del 2004 si è inaugurata a Napoli la mostra “Napoli Istantanea by Maurizio Galimberti” con il patrocinio del Comune di Napoli e sponsorizzata dal gruppo Fiat, da Sanofi-Synthelabo e Polaroid.
Napoli è incantevole, un anfiteatro naturale che si apre sul mare, un tempo paradiso di giardini fino alle pendici del Vesuvio che, con il pennacchio di fumo, è ancora oggi il dato identificativo della città. Ma, Galimberti è un dissacratore di miti, così deve essere per la fotografia che non può ritagliare scampoli di passato sopravvissuto come se niente fosse avvenuto. La città è oramai mutata, irrecuperabile il volto della tradizione come è giusto che sia. La nostalgia ‘per il bel tempo che fu’ (se mai fu davvero migliore del presente) è un atteggiamento negativo, chiude la mente alla percezione della realtà e produce in arte simulacri pallidi e ingannevoli. Certe caratteristiche precipue permangono – i vicoli con i panni stesi, le tacche che indicano le alluvioni del 1923 e del 1997, i monumenti storici - però tutte attualizzate dalla rete delle antenne televisive, dalle automobili e dai pullman per le visite turistiche.
Il fotografo: Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956 e cresce a Meda. Nel 1983 inizia la sua passione-ossessione per la Polaroid. La sceglie per il semplice motivo che non sopportava l’attesa dello sviluppo per vedere il risultato del suo scatto e anche per una eterna paura del buio della camera oscura. Si accorge inoltre che la resa dei colori con la pellicola istantanea è semplicemente magica ed inizia un lungo percorso fino ad oggi di ricerca e di sperimentazione nell’uso di questo media. Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia della quale diventa ben presto il testimonial ufficiale e che ha come risultato il volume POLAROID PRO ART pubblicato nel 1995, vero oggetto di culto per gli appassionati di pellicola polaroid di tipo integrale. Il 1997 è l’anno che vede l’entrata nel mondo del collezionismo d’arte dei suoi mosaici di polaroid. Nello sviluppo di questa sua peculiare tecnica hanno grande influenza il futurismo di Boccioni e il movimento cinetico esasperato di Duchamp. Galimberti riesce in un istante a visualizzare una complessa scomposizione dell’immagine da ritrarre, matematica nel suo rigore e musicale nell’armonia d’insieme, che realizza di getto leggendo le note nella sua mente. Con la stessa tecnica diviene conosciuto per i suoi ritratti, sempre a mosaico. Arriva nel 1999 la nomina al primo posto nella classifica dei foto-ritrattisti italiani redatta dalla rivista Class. La popolarità e il successo con cui vengono accolte queste inusuali rappresentazioni di volti lo portano a partecipare nel ruolo di ritrattista a numerose edizioni del Festival del Cinema di Venezia. Tiene regolarmente workshop di fotografia creativa durante i principali festival fotografici. Le sue opere fanno parte delle più importanti collezioni di fotografia. Ha pubblicato un prestigioso volume sulla città di Milano, Milano by Maurizio Galimberti (MBP Gruppo Editoriale) in occasione dell’Expo 2015.
Con #logosedizioni ha pubblicato: Napoli istantanea e Viaggio in Italia.
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