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Lucia è una bambina che come tutti i bambini della sua età ogni mattina si sveglia, si alza, si lava, fa colazione ed esce di casa per andare a scuola. Ma a differenza dei suoi amichetti, e di chiunque la circondi, nel suo percorso quotidiano, sull’autobus, passando per il parco e camminando a fianco di altre persone, attraversa un’esplosione di colori e di emozioni romantiche o grottesche che danno vita a immagini a partire dai suoni, dagli odori... Lucia vede e vive in un mondo che ogni bambino dovrebbe conoscere, in cui i sentimenti diventano protagonisti in modo spontaneo e naturale, senza nessun tipo di condizionamento. Nel mondo di Lucia non esiste la tirannia dell’estetica, dell’immagine preconfezionata. Tutto prende forma e si ritrasforma, liberamente. È un invito a chiudere gli occhi e a guardarci intorno con altri occhi, quelli del cuore forse.
Lucia è il secondo volume della collana CBM #logosedizioni, inaugurata con Blind di Lorenzo Mattotti. La collana ha il preciso scopo di aprire una finestra sul mondo della disabilità e della diversità, e di creare empatia a partire dal principio di inclusione. È una collana rivolta ai bambini, e non solo, che vuole mostrare realtà sensibili per e con i loro occhi.
Roger Olmos è nato a Barcellona il 23 dicembre 1975, e si è avvicinato al mondo dell’illustrazione fin da bambino. Al termine degli studi, dopo un apprendistato all’Institut Dexeus come illustratore scientifico, si iscrive alla scuola di arti e mestieri Llotja Avinyò, per poi dedicarsi all’illustrazione di libri per ragazzi. Nel 1999 viene selezionato alla Bologna Children’s Book Fair, e lì conosce il suo primo editore. Da allora ha pubblicato oltre un'ottantina di titoli con una ventina di case editrici spagnole e internazionali. Grande amante degli animali, ha adottato uno stile di vita vegano e da anni con la sua arte si impegna a promuovere il rispetto dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi. Vive con una gatta cieca e due cani. Premi e riconoscimenti: • Negli anni 1999, 2002 e 2005 è stato selezionato per la Mostra degli Illustratori della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna. • Selezione White Ravens 2002, con Tío Lobo; kalandraka • Selezione White Ravens 2004, con El Libro de las Fábulas, Ediciones B • Menzione speciale White Ravens 2006, per La cosa che fa più male al mondo, OQO/#logosedizioni • Premio Llibreter de Álbum Ilustrado 2006, per La cosa che fa più male al mondo, OQO/#logosedizioni • Premio Lazarillo de Álbum Ilustrado 2008, per El príncipe de los enredos, Edelvives • Premio 400Colpi, Torredilibri 2015, per Senzaparole, #logosedizioni • Premio del Ministerio de Cultura de España al mejor libro ilustrado categoría infantil y juvenil 2016, per La leggenda di Zum
Con #logosedizioni ha pubblicato: La capra matta (2007), La cosa che fa più male al mondo (2007), Seguimi! (una storia d’amore che non ha niente di strano) (2008), Una storia piena di lupi (2012), Storia del bambino buono / Storia del bambino cattivo (2012, disponibile anche in inglese e spagnolo), Senzaparole (2014, libro e portfolio), Calando (2015), La leggenda di Zum (2015), Rompicapo (2015), Cosimo (2016), Amigos (2017), Stop (2017), La Zanzara (2017), Lo struffallocero blu (2018), Lucia (2018), La foca bianca (2019), Grindadráp (2019), La foca bianca – Edizione speciale (2019), L’Isola del Tesoro (2020), Aquarium (2020), Happy Meat (2020), L’Isola del Tesoro – Edizione speciale (2020), Taiji (2021), Amici per la pelle (2021), Shark! (2022), Il richiamo della foresta (2021), Il canzoniere della Ciopi (2022), La forza dei forti (2023), Alfabeto manuale (2023), Piccolo vocabolario Bebè e genitori (2023 , Senzaparole - Nuova edizione (2023), Kosmos (2023), La peste scarlatta (2024) e Plop (2024).
#LUCIA #ILLUSTRATI #logosedizioni
“Forse chi nasce cieco è più creativo, / non rispecchia il mondo, lo rifonda, / ha parametri aperti, un “antisguardo” / e modula declinazioni infinite, / non buie, diversamente colorate.” Così recitano i versi di una poesia di Fiorenza Mormile, che ci fanno riflettere sulla nostra tendenza a pensare che chi è cieco dalla nascita viva immerso nel buio e chi ha perduto la vista si limiti a serbare nella mente l’immagine del mondo di cui un tempo aveva avuto esperienza. Con Lucia, il secondo libro della collana realizzata da #logosedizioni in collaborazione con CBM Italia Onlus, Roger Olmos supera questi pregiudizi grazie a un percorso di ricerca che gli svela l’esistenza di un mondo di percezioni tattili, odori, suoni e colori. Un mondo che in precedenza credeva fatto solo di buio e di cui oggi ci rende partecipi, per aiutarci a superare le nostre idee preconcette, prestandoci lo sguardo di una bambina cieca ma non per questo meno indipendente e piena di vita e facendoci vivere insieme a lei l’inizio della sua giornata. Riproponendo l’alternanza di prospettive già sperimentata in Amigos, l’artista ci mostra la realtà che tutti abbiamo sotto gli occhi in scala di grigio e fa esplodere di colori il mondo di cui Lucia fa esperienza. Le immagini in bianco e nero scorrono come sequenze cinematografiche: alcune hanno il formato quadrato tipico del fotogramma, e spesso zoomano sui dettagli (la mano, la teiera) mentre altre sono lunghe e sottili, come se osservassimo la scena attraverso una fessura. Per contro, le tavole a colori manifestano la loro esuberanza anche nelle dimensioni, spingendosi quasi sempre a occupare lo spazio di una doppia pagina, perché l’immaginazione non ha confini. Come in un film in bianco e nero, inizia il piccolo racconto di una quotidianità che tutti conosciamo. È mattina, Lucia è a letto e ha appena aperto gli occhi. Si alza, si lava, fa colazione, si veste, prende il suo bastone ed è pronta per andare a scuola. Esce di casa, svolta l’angolo e cammina fino alla fermata dell’autobus. Sorride tra sé nell’attesa, mentre un palloncino rosso porta un tocco di colore nella scena: si tratta forse di un suo pensiero in volo, che presto si svilupperà in modo sorprendente nelle pagine a venire. Nel frattempo arriva l’autobus, Lucia sale a bordo e prende posto vicino a un signore immerso nella lettura del giornale. È l’inizio di una magnifica avventura: i suoi capelli si allungano sollevandosi in una colonna di fumo screziata di giallo e rosa mentre dietro il finestrino passa una nuvola che ha la forma di un viso sorridente con il nasone arrossato. Forse è la faccia del vento. Il bianco e nero lascia il posto a un tripudio di colori e il sedile dell’autobus diventa un’altalena che vola tra le nuvole appesa a un aereo somigliante a un cannone da circo. Intorno a Lucia sfrecciano strane creature volanti: un gigantesco uccello turchese con un paio di lorgnette appoggiate sul becco, un uomo-tritone a strisce che si fa strada in mezzo alle nubi, un rinoceronte-pilota alla guida di un velivolo a forma di pesce. Lucia prende la “sesta strada a sinistra”, come recita una targa sul muro di un palazzo, e lungo il cammino le sue percezioni si traducono in immagini surreali. Le basta sfiorare con un legnetto una cancellata in ferro battuto per trasformarla nelle canne di un organo; la voce elegante di un signore fa di lui un gentleman in frac con una bocca enorme al posto del viso e un vecchio seduto su una panchina a dar da mangiare ai piccioni è diventato un’enorme boccetta di “Parfum de vieux”. C’è chi fuma un po’ troppo e si ritrova con una pipa piena di sigarette accese al posto della testa, chi mangia talmente male da diventare un orrendo mostro gelatinoso con l’alito letteralmente in fiamme. Lucia percorre la città con i sensi all’erta e attraversando un parco, in mezzo ad altre persone sprofondate negli schermi dei cellulari, non trascura di accarezzare il tronco di un albero finché le sue braccia si mimetizzano con la corteccia e la testa si ricopre di foglie. Lucia è in armonia con la natura e la città, vive intensamente ogni esperienza e le sue profonde percezioni tattili, olfattive e auditive si traducono in queste pagine in una dimensione fantastica, dove animali giganteschi camminano indisturbati per le strade e ovunque si incontrano buffe creature metamorfiche. Finché il piccolo viaggio culmina in una celebrazione dell’amicizia, dell’inclusione. La scuola di Lucia è un luogo accogliente, dove i compagni sono così ansiosi di ritrovarla che per salutarla spuntano direttamente dalle pareti dell’edificio e il suo nuovo compagno di banco si trasforma in un fiore che sorride felice, dalla cui bocca esce una voce di farfalle variopinte. È ciò che ogni scuola dovrebbe essere: uno spazio di condivisione e di crescita insieme, nel rispetto delle diversità. Un luogo in cui, come scrive Massimo Maggio, direttore di CBM Italia Onlus, “ci si include a vicenda, ognuno con le proprie disabilità, ognuno con il suo mondo che, condiviso, diventa il mondo di tutti”. Ed è questo il mondo rivelato dallo sguardo speciale di Lucia, che non a caso porta il nome della santa così chiamata per lo splendore dei suoi occhi.
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Francesca Del Moro
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