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IL PRIMO VOLUME DELLA SERIE HA VINTO IL PREMIO ANDERSEN 2019 PER IL MIGLIOR LIBRO A FUMETTI.
Tornano le avventure del vampirello più simpatico di sempre! In questo terzo volume, Joann Sfar fa un passo indietro per raccontarci alcuni retroscena del passato di Piccolo Vampiro e della sua bizzarra famiglia. Scopriremo in che modo lui e sua mamma sono diventati vampiri, assisteremo al colpo di fulmine tra la Signora Pandora e il Capitano dei Morti… e faremo la conoscenza del Gibboso, un nemico spietato e rancoroso che da secoli cerca di annientare Piccolo Vampiro e i suoi genitori. Costretti a nascondersi nella casa infestata, al riparo di una potente e invisibile barriera protettiva, Pandora e il Capitano hanno cancellato ogni ricordo del losco persecutore dalla memoria del piccolo protagonista. Ignaro del tremendo pericolo, Piccolo Vampiro non capisce perché gli sia vietato uscire e scalpita per andare in città e fare amicizia con i bambini della sua età. Così, con la complicità degli amici mostri, approfitta delle serate cineforum nella casa infestata per sgattaiolare via insieme a Pomodoro e volare fino alla scuola… dove, come i lettori di Sfar già sanno, farà amicizia con Michele. Piccolo Vampiro è al settimo cielo: finalmente ha un amico! Ma purtroppo le sue scappatelle non sono passate inosservate, e la minaccia del vecchio nemico torna a incombere sugli abitanti della casa infestata… e persino su Michele!
A quasi vent’anni dalla pubblicazione del primo episodio di Piccolo Vampiro, Joann Sfar riprende in mano l’inizio della storia per riscriverlo insieme a Sandrina Jardel (la cui omonimia con la compagna di classe di Michele non è certo casuale). Chi ha letto Piccolo Vampiro 1 potrà apprezzare questa nuova versione dei fatti, un po’ più dark della precedente ma sempre irresistibilmente ironica, e ritroverà alcune scene già note presentate da una prospettiva un po’ diversa. #logosedizioni pubblica in un unico volume questa nuova serie, il cui terzo capitolo, ancora inedito, esce contemporaneamente in Italia e in Francia. Una storia da leggere tutta d’un fiato, raccontata con il tratto leggero e giocoso di Joann Sfar e i deliziosi colori di Brigitte Findakly, e che diventerà presto anche un lungometraggio d’animazione. Attingendo alle storie ebraiche che un tempo gli raccontava sua nonna, Sfar riesce a costruire un universo pieno di fantasia e tenerezza che farà la felicità di tutti i bambini. E anche degli adulti.
L’autore: Nato a Nizza nel 1971, Joann Sfar è un autore di fumetti prolifico e pieno di talento, che si destreggia con abilità tra i disegni e la sceneggiatura. Nel 1994 ha pubblicato il suo primo libro a fumetti, Les Aventures d’Ossour Hyrsidoux, e a partire dal 2000 ha riscosso un crescente successo di pubblico e critica, ottenendo numerosi premi. Collabora con la stampa, illustra classici della filosofia e ha all’attivo numerosi albi a fumetti, molti dei quali sono stati tradotti in italiano. Tra questi, vari volumi delle serie Troll, Merlino, Socrate il semicane, La Fortezza, Merlino, Professor Bell, Sardina dello spazio. Nel 2004 ha ricevuto il premio speciale Grand Prix de la ville d’Angoulême per il trentesimo anniversario della manifestazione. Nel 2010 ha diretto il film musicale Gainsbourg (vie héroïque), adattamento di una sua graphic novel, e vincitore di tre premi César. Nel 2011 ha diretto il film d’animazione Le chat du rabbin, tratto dalla sua omonima serie a fumetti e candidato all’European Film Awards come miglior film d'animazione. Con #logosedizioni ha pubblicato Piccolo Vampiro 1 (2018), vincitore del premio Andersen 2019 per il miglior libro a fumetti, Piccolo Vampiro 2 (2018), Piccolo Vampiro 3 (2019), Gran Vampiro 1 (2018), Gran Vampiro 2 (2019), Merlino, Salciccia e Tartina (2019), Merlino contro Babbo Natale (2019), Merlino va al mare (2020) e Il Signor Coccodrillo ha molta fame (2020).
Il vampirello più simpatico di sempre torna in libreria e si prepara ad approdare sul grande schermo! In questo terzo volume dedicato a Piccolo Vampiro, #logosedizioni riunisce i tre albi della nuova saga di Petit Vampire, iniziata nel 2017 e il cui terzo capitolo, ancora inedito, uscirà contemporaneamente in Italia e in Francia. Più di dieci anni separano questa nuova serie dall’uscita dell’ultimo episodio della prima, nel 2006. Interrogato sulle ragioni di questa lunga pausa, l’autore risponde: “Per dieci anni mi sono occupato di cinema, lavorando soprattutto su argomenti per adulti. E poi Piccolo Vampiro è tornato a parlarmi! Sapete, tutti i giorni mi metto davanti al foglio bianco e lì comincia una specie di seduta spiritica, in cui ascolto le voci dei miei personaggi. Piccolo Vampiro mi mancava molto, perché in questo periodo ho un grande bisogno di fantasia, sogni e avventure. Ho bisogno di disegnare mostri, pirati e altre cose meravigliose!”. Tuttavia, invece di riprendere la narrazione dal punto in cui si era interrotta nel 2006, Joann Sfar ricomincia a raccontare la storia dall’inizio, riscrivendola insieme all’ex moglie nonché assidua collaboratrice Sandrina Jardel (la cui omonimia con la compagna di classe di Michele non è certo casuale). Questa scelta risponde in primo luogo alla necessità di andare incontro ai lettori più giovani, che potrebbero non conoscere la serie uscita in Francia a cavallo tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila. Ma c’è stata anche la volontà di regalare a Piccolo Vampiro una storia più epica e di più ampio respiro, nel solco di capolavori come I Goonies e Star Wars. I sette episodi autoconclusivi della prima serie erano abbastanza brevi, con 30 pagine per albo; ognuno dei 3 volumi della nuova saga si aggira invece intorno alle 60 pagine e racconta un capitolo di un’unica, lunga storia. Questa operazione rivela l’ambizione di trasformare Piccolo Vampiro da fumetto per bambini a graphic novel d’avventura per tutti, e serve da punto di partenza per la realizzazione di un lungometraggio animato, la cui uscita è prevista in Francia per la fine del 2019. Il carattere più epico (ma sempre esilarante) di questa serie si avverte già dalle primissime pagine, in cui gli autori fanno un passo indietro di circa trecento anni per raccontarci le origini di Piccolo Vampiro e della sua bizzarra famiglia. Scopriamo così in che modo lui e sua mamma sono diventati vampiri, assistiamo al colpo di fulmine tra la Signora Pandora e il Capitano dei Morti e facciamo la conoscenza del Gibboso, un nemico spietato e rancoroso che cerca di annientare Piccolo Vampiro e i suoi genitori, costringendoli a nascondersi nella casa infestata, al riparo di una potente e invisibile barriera protettiva. Esaurito questo antefatto, la narrazione ci riporta al presente. Pandora e il Capitano hanno cancellato ogni ricordo del losco persecutore dalla memoria del protagonista e la vita della famiglia spettrale sembra scorrere serena e spensierata. Ignaro del tremendo pericolo, Piccolo Vampiro non capisce perché gli sia vietato uscire e scalpita per andare in città e fare amicizia con i bambini “della sua età”… cioè dieci anni, perché tanti ne aveva all’epoca della trasformazione, quando la sua esistenza si è cristallizzata per sempre. Così, con la complicità degli amici mostri, il vampirello approfitta delle serate cineforum nella casa infestata per sgattaiolare via insieme a Pomodoro e volare fino alla scuola… dove, come i lettori di Sfar già sanno, farà amicizia con Michele. Piccolo Vampiro è al settimo cielo: finalmente ha un amico! Ma purtroppo le sue scappatelle non sono passate inosservate, e la minaccia del vecchio nemico torna a incombere sugli abitanti della casa infestata… e persino su Michele! Chi ha letto il primissimo episodio di Piccolo Vampiro potrà apprezzare questa nuova versione dei fatti, un po’ più dark della precedente ma sempre irresistibilmente ironica, e ritroverà alcune scene già note presentate da una prospettiva un po’ diversa. Sfar e Jardel si divertono a creare un’atmosfera gotica e al tempo stesso scanzonata, affiancando riferimenti espliciti a cult del cinema horror come Hammer o Il pozzo e il pendolo a deliziosi dettagli sulle abitudini e la personalità dei personaggi: i tre simpatici mostri si rivelano appassionati cinefili, il temibile Capitano dei Morti dorme con una ridicola papalina e si allena sullo stesso modello di vogatore posseduto dal protagonista della serie televisiva House of Cards, la bella Pandora è gelosissima dell’avvenente polena che orna la prua del vascello pirata del compagno e il fedele bulldog Pomodoro si sente messo da parte dall’arrivo di Michele, e cerca goffamente di eliminare il piccolo rivale umano che mette a rischio il suo posto d’onore tra gli amici di Piccolo Vampiro. Inoltre, la lunghezza inedita di questa storia permette agli autori di affrontare vicende e personaggi con maggiore profondità, facendo largo a uno dei temi cardine dell’opera di Sfar: il rapporto tra la vita e la morte. Così, l’orfano Michele trova nei morti viventi i compagni ideali, gli unici che non lo compatiscono per la perdita dei suoi genitori, mentre Piccolo Vampiro vive la contraddizione di avere dieci anni da trecento anni, sospeso per sempre in un limbo (spesso noioso!) tra la vita e la morte. Nella poetica di Sfar, la figura del vampiro è sempre associata a quella di Peter Pan, colui che non vuole o non può crescere, che rifiuta il tempo; il dramma dell’insensatezza di una vita eterna, già abbondantemente trattato nella serie Gran Vampiro, inizia così ad affacciarsi anche in Piccolo Vampiro, naturalmente in una forma più leggera e adatta a un pubblico di tutte le età. Da sempre ossessionato dalla figura del vampiro, Sfar ritiene che l’unico modo per trattarla adeguatamente sia abbracciarla senza riserve: “Quando si raccontano storie di vampiri, anche se sono per bambini, bisogna crederci davvero, altrimenti è meglio cambiare mestiere”. Così, coerente con la linea perseguita da vent’anni a questa parte, Sfar dimostra di avere le idee molto chiare sul tipo di vampiro che vuole proporre e sceglie consapevolmente i suoi modelli: “Non mi piacciono i vampiri preconfezionati, cyber-punk o sdolcinati, quelli che saltano fuori solo ad Halloween. Trovo che Salem di Stephen King sia il miglior romanzo di vampiri moderno, perché è una risposta diretta a Dracula, che nasce a sua volta come risposta al Conte di Montecristo. Frankeweenie di Tim Burton è un capolavoro a dir poco commovente, anche se non parla di un vampiro. Ho trovato fantastica la serie tv The Strain, e anche le prime stagioni di True Blood”. Come anticipato, la storia narrata in questo volume funge da soggetto per il film d’animazione prodotto in parallelo da Banjo Studio, che uscirà nelle sale francesi a dicembre 2019. Joann Sfar e Sandrina Jardel hanno curato personalmente l’adattamento dei personaggi e la sceneggiatura del film, che fa ricorso all’animazione 2D, nel segno dei classici Disney e dei capolavori di Miyazaki, molto amati da entrambi gli autori. Sfar e Jardel hanno partecipato attivamente anche alla realizzazione della serie animata dedicata a Piccolo Vampiro, scritta con Riad Sattouf, Jean Régnaud ed Emile Bravo. Insomma, sembrano anni di grandi progetti e soddisfazioni per il fumettista nizzardo, che scherza su questo periodo di superlavoro: “Non ve l’ho detto? Non dormo mai. Esco solo di notte. E bevo il sangue dei miei lettori”. Interviste originali: CLICCA QUI
Mirta Cimmino
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