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Il Cantar de mio Cid è un poema epico, formato da 3.733 versi di autore anonimo, risalente al 1140 circa e considerato il primo documento letterario spagnolo. Fu diffuso da giullari e poeti erranti che si spostavano di luogo in luogo. Il poema si conserva in un unico manoscritto del XIV secolo custodito attualmente a Madrid nella Biblioteca Nacional de España, nel quale compare la data del 1207, che potrebbe essere quella del manoscritto originale, e la firma dell'amanuense Per Abbat. Del suo autore non si sa nulla e gli studiosi hanno azzardato alcune ipotesi: • il Cantar sarebbe stato composto nel XII secolo da due anonimi giullari; • la composizione si deve far risalire alla fine del XII secolo e l'inizio del XIII per mano di un unico autore, forse un poeta colto, che potrebbe essere stato un ecclesiastico originario della località di Burgos; • il poema, secondo i recenti studi di Dolores Oliver Pérez risalirebbe al 1095 e sarebbe un'opera di propaganda politica di un poeta ed esperto di diritto arabo. Il poema è composto da 3700 versi e manca di un foglio all'inizio e di due fogli al centro. Esso narra le vicende di Rodrigo Diaz de Vivar, il Cid Campeador, ed è diviso in tre parti: l'esilio, le nozze, l'oltraggio. Il Cid è un vassallo leale che incarna il massimo grado di civiltà nella società del suo tempo, è generoso ed è un buon padre di famiglia. Questo ultimo aspetto, di vita famigliare, gli conferisce un lato umano che completa il suo ritratto e permette ai lettori d'identificarsi in lui. Nel poema, tanto importante per la letteratura spagnola, si trova la documentazione della lingua nascente che al momento era formata da un miscuglio di catalano, di galiziano-portoghese e di castigliano, oltre che dell'epopea del popolo che combatte per la patria e per la religione.Esso venne pubblicato per la prima volta nel 1779 da Tomás Antonio Sánchez che aveva scoperto il manoscritto, privo di qualche foglio, riportante la data del 1303 e la firma di Per Abbat, probabilmente l'amanuense o il giullare che aveva riordinato il materiale si presume circa quarant'anni dopo la morte dell'autore. Lontano dallo spirito barbarico dei Nibelunghi, il Cantar de mio Cid è l'interpretazione della realtà cristiana della Castiglia del X secolo. Il protagonista denota la sua origine cristiana e latina che si esprime nella fede in Dio, nella devozione al proprio Signore, nell'affetto per la famiglia e in quei sentimenti di giustizia e perseverante pazienza che gli fanno affrontare stoicamente le difficoltà.
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